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sabato, Maggio 18, 2024
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Bilinguismo negato in Alto Adige, ma nessuno li tocca. Bond: “Ennesimo atto di arroganza, Delrio risponda”

Dario Bond, consigliere regionale Pdl
Dario Bond, consigliere regionale Pdl

“L’iniziativa del senatore Piccoli va nella direzione giusta, quella di non far passare sotto silenzio una ingiustizia bella e buona. Mi auguro che il ministro Delrio risponda tempestivamente all’interrogazione e faccia luce su quello che sembra l’ennesimo atto di arroganza dei livelli istituzionali dell’Alto Adige nei confronti di un Paese del quale, fino a prova contraria, fanno parte”.

A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond dopo che il senatore bellunese Giovanni Piccoli (Pdl) ha depositato una interrogazione a risposta immediata destinata al ministro Delrio a seguito dell’accordo tra lo stesso ministro e il governatore bolzanino Luis Durnwalder sulla cancellazione di 135 toponimi in lingua italiana.

“Quello che continua a stupirmi è che nessun governo, né di destra, né di sinistra, né di entrambi, riesca a mettere un freno a questa arroganza e che, anzi, tutti i ministri competenti che di volta in volta vengono nominati si sentano in dovere di programmare viaggi istituzionali in Alto Adige, snobbando contemporaneamente le realtà ordinarie”.

“Per me la realtà è molto più semplice: se Durnwalder non vuole vedere nomi italiani sui cartelli e sulla segnaletica chieda, ai sensi del diritto europeo e internazionale, di andarsene in Austria. Ma tutti sanno, a cominciare proprio da Durnwalder, che lì i loro privilegi diventerebbero carta straccia, privilegi che costano allo Stato circa un miliardo e mezzo di euro all’anno”, conclude Bond.

 

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