“L’iniziativa del senatore Piccoli va nella direzione giusta, quella di non far passare sotto silenzio una ingiustizia bella e buona. Mi auguro che il ministro Delrio risponda tempestivamente all’interrogazione e faccia luce su quello che sembra l’ennesimo atto di arroganza dei livelli istituzionali dell’Alto Adige nei confronti di un Paese del quale, fino a prova contraria, fanno parte”.
A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond dopo che il senatore bellunese Giovanni Piccoli (Pdl) ha depositato una interrogazione a risposta immediata destinata al ministro Delrio a seguito dell’accordo tra lo stesso ministro e il governatore bolzanino Luis Durnwalder sulla cancellazione di 135 toponimi in lingua italiana.
“Quello che continua a stupirmi è che nessun governo, né di destra, né di sinistra, né di entrambi, riesca a mettere un freno a questa arroganza e che, anzi, tutti i ministri competenti che di volta in volta vengono nominati si sentano in dovere di programmare viaggi istituzionali in Alto Adige, snobbando contemporaneamente le realtà ordinarie”.
“Per me la realtà è molto più semplice: se Durnwalder non vuole vedere nomi italiani sui cartelli e sulla segnaletica chieda, ai sensi del diritto europeo e internazionale, di andarsene in Austria. Ma tutti sanno, a cominciare proprio da Durnwalder, che lì i loro privilegi diventerebbero carta straccia, privilegi che costano allo Stato circa un miliardo e mezzo di euro all’anno”, conclude Bond.