In questi giorni abbiamo visto immagini meravigliose dell’aurora boreale sulle Dolomiti e letto autorevoli spiegazioni del fenomeno. Si tratta infatti dell’interazione del vento solare col campo magnetico terrestre e l’atmosfera.
Ma c’è una curiosa coincidenza, peraltro annunciata, che ha a che fare con quanto è successo. HAARP (High-frequency Active Auroral Research Program) infatti, ossia il progetto di ricerca statunitense finanziato da diverse organizzazioni militari (US Air Force, US Navy e DARPA, Defense Advanced Research Projects Agency) e dall’Università dell’Alaska, che si occupa di studiare le proprietà della ionosfera per poter così migliorare i sistemi di posizionamento e di comunicazione civili e militari lo aveva annunciato nel suo sito ufficiale.
Ecco infatti il testo tradotto dal sito ufficiale Haarp
Haarp annuncia una nuova campagna di ricerca, dal 4 al 7 novembre 2023
Il Programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza (HAARP) condurrà una campagna di ricerca dal 4 al 7 novembre per studiare il bagliore aereo artificiale e le onde radio a frequenza molto bassa/frequenza estremamente bassa (VLF/ELF). Gli obiettivi principali di questa campagna di ricerca sono comprendere meglio i meccanismi nella ionosfera che producono emissioni ottiche e indagare se determinati tipi di onde nella ionosfera possono amplificare le onde VLF/ELF. Ulteriori esperimenti cercano di determinare se i satelliti possono utilizzare le onde del plasma nella ionosfera per rilevare ed evitare collisioni.
Gli operatori radioamatori possono trovare qui una copia dell’avviso di trasmissione HAARP di novembre 2023 qui; questo documento include informazioni sugli orari e sulle frequenze di trasmissione attualmente programmati, nonché altre informazioni che potrebbero interessare gli osservatori radioamatori e il pubblico in generale.
Secondo il sito https://www.chpdb.it/ invece, non era nemmeno un’aurora boreale, ma un fenomeno cosiddetto Sar