“Chi scrive crede profondamente nella libertà di pensiero e nella correlata liberta di
stampa che sono tutelate, come noto, a livello costituzionale”.
Recita così l’apertura della mail inviata a firma congiunta dell’assessore alla sicurezza Raffaele Addamiano e del sindaco Oscar De Pellegrin inviata alla redazione della trasmissione Fuori dal Coro di Rete 4 per un servizio, andato in onda il 16 maggio, certamente lesivo all’immagine della città, oltre che afflitto da errori e approssimazioni.
“Tuttavia, – prosegue la mail – è da ritenersi in linea di principio che dette libertà vadano sempre esercitate con continenza, obiettività e, massimamente, con onestà intellettuale.
Orbene, quanto visto e ascoltato l’altra sera sull’emittente televisiva Rete 4 nell’ambito del
programma denominato “Fuori dal coro”, con precipuo riferimento al servizio “Emergenza
sicurezza – La paura arriva anche nei piccoli paesi” pare contraddire platealmente l’auspicio di cui sopra di una informazione corretta, veritiera e oggettiva.
In altri termini, l’aver fatto intendere al pubblico che Belluno, da anni ai vertici della qualità
della vita in Italia, sia diventata, testualmente, una città in toto “invasa da violenza, spaccio e baby gang” non solo non rappresenta affatto al realtà civica, ma è anche una grave forma di disinformazione, strumentale soltanto a fare un meschino scoop scandalistico a beneficio di pochi, disattenti osservatori.
In primo luogo, intatti, nel servizio in esame si e volutamente fatta contusione di luoghi e di
circostanze: l’omicidio di Antonio Costa è accaduto nella notte t r a il 6 ei l 7 maggio scorsi ad Alano di Piave, comune che dista circa 50 km dal Capoluogo Dolomitico, mentre al rapina ai danni di Franco Ardivel è avvenuta il 4 novembre del 2022 a Ponte nelle Alpi e non a Belluno.
In secondo luogo, risulta assai discutibile sotto il profilo della necessaria completezza
dell’informazione aver intervistato soltanto le vittime dei delitti denunciati e non anche gli
Amministratori del Capoluogo montano, i quali ben avrebbero potuto esplicitare gli esatti e
aggiornati termini della questione sicurezza in città, specie sotto il profilo dei dati statistici (nel complesso, i reati nell’ultimo anno sono diminuiti del 16%, in particolare i furti, le truffe e lo spaccio di sostanze stupefacenti). A nulla vale, al riguardo, il brevissimo stralcio di intervento televisivo dell’Assessore Comunale alla sicurezza, risalente al novembre dello scorso anno e utilizzato, suo malgrado, evidentemente ad arte per rafforzare la tesi distorta e terrorizzante della trasmissione de qua.
In terzo e ultimo luogo, va stigmatizzata con forza la colpevole omissione giornalistica della
dirimente evidenza che gli autori dell’omicidio del signor Costa, della rapina ai danni del signor Ardivel, delle lesioni commesse nei confronti del barista di Via Feltre siano stati rapidamente individuati e arrestati dalle Forze dell’Ordine di Belluno. Forze dell’Ordine tutte a cui, pure in questa sede, va il nostro plauso incondizionato e il più sincero ringraziamento per la abnegazione, mista a significativa professionalità, con cui ogni giorno svolgono il loro prezioso lavoro, d’intesa con Sua Eccellenza il Prefetto e l’Autorità Giudiziaria locale, a tutela dei cittadini. Prova di detto assunto è la virtuosa prassi di riunione pressoché settimanale del Comitato Provinciale per l’Ordine e al Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Belluno nell’ambito del quale si registra una perfetta sintonia di intenti e di azioni tra tutti i suoi componenti istituzionali.
Dunque, in conclusione, grande e profonda è la responsabilità degli organi di stampa nella
narrazione equilibrata degli eventi di cronaca nera e ciò al fine di aumentare la percezione di sicurezza tra la popolazione e non di diminuirla al solo scopo di instillare paura nella gente e di aumentare minimi decimali di audience. A tale proposito va, appunto, contestata in radice la classifica esplicitata nella puntata in oggetto del 16 maggio c.a. laddove si è affermato in modo erroneo che Belluno sarebbe scesa al 68°posto della classifica nazionale delle citta più sicure della Penisola. In verità, Belluno risulta al 35° posto, avendo guadagnato 21 posizioni nell’ambito della sicurezza urbana e ciò, probabilmente, è la diretta conseguenza delle molteplici iniziative, preventive, repressive e di controllo del territorio, che gli attuali amministratori pubblici hanno messo in atto sin dal loro insediamento nel giugno del 2022.
L’allarmismo catodico, ad avviso di chi scrive, non è informazione, ma, molto più banalmente, bieca speculazione che danneggia, come, purtroppo, nella fattispecie ni esame, una città e la sua immagine esterna, soprattutto nell’imminenza della stagione estiva che, dal punto di vista non solo turistico, dovrebbe essere assai importante per lo sviluppo economico dell’intera area bellunese.
Tale grave pregiudizio andra, pertanto, risarcito in ogni sua forma, riservandosi
l’Amministrazione Comunale di Belluno, in difetto di sollecito, autentico e concreto ravvedimento operoso della redazione di “Fuori dal coro”, ogni azione nelle più opportune sedi, giudiziarie e non”.