Verona 06 dicembre 2021 – Il 10 dicembre 2021 il personale della scuola si ferma! Alla base della protesta c’è la grande delusione per le decisioni prese dal Governo italiano per il mancato rilancio della scuola, a partire dallo schema della Legge di Bilancio 2022 e dalla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanze 2021, che disattendono totalmente il “Patto per la Scuola al centro del Paese”, sottoscritto lo scorso maggio dal ministro dell’istruzione e dalle Confederazioni sindacali, relativo alla necessità di adottare interventi urgenti, strutturali e organici per rilanciare il sistema nazionale di istruzione.
E’ quanto dichiarano Rita Fusinato e Patrizio Del Prete della segreteria regionale Anief Veneto.
33 miliardi di Legge di Bilancio, ma solo lo 0,6% viene destinato per riconoscere la professionalità docente. Professionalità ridotta alla “dedizione al lavoro”. Un fondo per pochi! Una logica premiale che fa a pugni con l’effettiva necessità di rendere merito al lavoro della classe insegnante.
87 euro, invece, è la previsione di aumento del nuovo contratto. Decisamente troppi pochi. 350 euro, poi, è la differenza attuale tra la pubblica amministrazione e il personale scolastico. Sull’organico Covid, invece, è stato fatto ben poco: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma zero risorse, invece, per il personale Ata.
Le misure che servono immediatamente sono cinque: concorso Dsga facenti funzioni, riduzione del numero di alunni per classe, abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale, fine delle incursioni legislative in materia di contratto, snellimento delle procedure e meno burocrazie.
Dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe. Aumento dei posti dei collaboratori scolastici. E poi: presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole. Basta con le reggenze, un dirigente e un Dsga per ogni scuola.
Per una scuola giusta per dare stabilità e continuità – conclude la nota del sindacato Anief Veneto – occorre il “doppio canale di reclutamento” per i docenti dal momento che tantissime graduatorie risultano scoperte e nonostante le continue condanne dell’Europa per il reiterato abuso dei contratti a termine che hanno raggiunto il triste record di circa 250.000 precari!