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Acc, confermate le manifestazioni d’interesse. Parlamentari bellunesi al Mise: Produrre compressori in Valbelluna si può

ACC WanbaoAcc ha almeno tre potenziali compratori e nelle prossime settimane potrà avere nuova liquidità per continuare a produrre. Una conferma e una novità importante emerse dall’incontro di questa mattina al Ministero dello Sviluppo Economico, chiesto alcune settimane fa dai parlamentari bellunesi. Erano presenti il ministro Giancarlo Giorgetti con i funzionari del ministero, e i parlamentari Dario Bond, Roger De Menech, Luca De Carlo e Mirco Badole.

«Il ministro Giorgetti, che ringraziamo per la disponibilità, ha confermato la presenza di tre manifestazioni d’interesse arrivate per l’acquisizione di Acc» spiegano i parlamentari bellunesi. «La novità è che c’è la possibilità di garantire liquidità allo stabilimento, in modo che il commissario straordinario possa portare avanti la produzione. Una fabbrica che ha clienti e commesse non può e non deve chiudere. Questo il ministro l’ha compreso appieno e ha garantito la possibilità di riaprire i termini dell’articolo 37 del Decreto Sostegni, così da consentire alle maestranze di lavorare e colmare il possibile e pericoloso vuoto tra la chiusura della fabbrica e la riapertura dopo la cessione al nuovo acquirente».

Di fatto, con la liquidità straordinaria garantita dall’articolo 37, a gennaio Acc non chiuderà.

«È quello che ci interessava prioritariamente – commenta il senatore Luca De Carlo -. Non siamo andati dal ministro con l’intenzione di scavare sulla situazione pregressa o per capire eventuali responsabilità di problemi annosi, che avremo modo di approfondire in un secondo momento. Volevamo capire le prospettive future e abbiamo avuto conferma dell’interesse che il mercato ha attorno ad Acc».

«Abbiamo avuto conferma anche dell’interesse dello Stato nei confronti dello stabilimento di Mel – aggiunge il deputato Dario Bond -. A precisa domanda, il ministro ha risposto che esiste la possibilità che lo Stato italiano partecipi al 30% del capitale di Acc, a fronte dell’acquisto di un soggetto interessato. È il “modello Corneliani” e offre garanzie importanti per il futuro di una fabbrica che – come ho detto più volte – può essere strategica per la filiera del freddo, in quanto unico sito produttivo di compressori per frigoriferi in Italia. Se non vogliamo dipendere dalla Cina, dobbiamo puntare molto sull’eccellenza italiana e bellunese di Acc. Tra l’altro abbiamo proposto al ministro anche un possibile accordo con un istituto politecnico, per sviluppare tecnologia a partire da Mel».

«Usciamo dall’incontro con una certezza – afferma il deputato Roger De Menech -. Ovvero che in Valbelluna ci può essere un futuro produttivo. E può esserci perché esistono conoscenze, maestranze, e logistica. Da parte mia ho chiesto un grande lavoro di squadra, lo stesso che ha visto insieme parlamentari di schieramenti e forze politiche diverse ritrovarsi insieme con gli stessi obiettivi territoriali. Ora, dal ministro alla Regione, tutti dobbiamo lavorare per portare a casa il risultato nel tempo più breve possibile. Perché la manifattura bellunese può restare in vita e avere uno sviluppo importante».

«Sono particolarmente soddisfatto, perché abbiamo chiarito in maniera sincera e propositiva tutte le vicissitudini che hanno interessato Acc negli ultimi due anni – conclude il deputato Mirco Badole -. È importante soprattutto aver ottenuto le rassicurazioni di cui avevamo bisogno, per dare un futuro alla nostra manifattura bellunese. Quando tutti remano dalla stessa parte, anche i problemi più complessi risultano risolvibili».

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