Venerdì 30 novembre presso la Sala Muccin del Centro Giovanni XXIII si è svolto un altro incontro del progetto ‘Lavori al femminile’ promosso dalla F.I.D.A.P.A. Lo scopo dell’iniziativa è dar voce alla cultura femminile, promuovendo le esperienze e le professioni che si discostano dai lavori di genere usuali. Ieri Marta Zampieri, ingegnere idraulico originaria di Motta di Livenza, ha raccontato come le sue più grandi passioni per la montagna e per gli animali l’abbiano condotta a creare un allevamento di capre da cashmere a Cornigian, località posta a 4 km da Forno di Zoldo. Trasferitasi nel 1997, decide di comprare qualche esemplare di capra da cashmere da un’allevatrice della Toscana e, di lì a pochi anni, dà vita alla Fattoria Kornigian che oggi conta 54 capre da cashmere. Questa particolare razza è adatta alla vita di montagna e al suo clima rigido: vive a 1300 m di altitudine, non necessita di stalla ma vive all’aperto l’intero anno, ha esigenze semplici ed è molto socievole con l’uomo. Rappresenta, inoltre, un formidabile aiuto per la pulizia dei prati nel periodo dela fienagione, nutrendosi di fieno e di tutti gli arbusti che trova nel bosco. La capra da cashmere è una capra che non si tosa, ma si pettina in quanto il cashmere è costituito dal sottopelo dell’animale, che viene via a ciocche; ecco quindi che capre nere danno cashmere bianco o grigio e capre bianche danno cashmere beige. Seppur pregiato, però, il cashmere non è sufficiente a dar da vivere a Marta, infatti una capra produce in un anno soltanto 300 gr di cashmere grezzo (utile per filare una sciarpa). La Fattoria Kornigian conta, quindi, anche galline ovaiole, pecore alpagote, erbe officinali e piante di frutti di bosco con cui vengono preparati dolci e marmellate; mentre con il latte di capra viene fatto del sapone naturale. Marta confessa che se tornasse indietro farebbe l’ingegnere per hobby e l’allevatrice di professione, spiegando che per lei darsi alla natura significa vivere meglio e affrontare con forza le sfide di ogni giorno. Il suo invito, dunque, è di far conoscere anche alle generazioni più giovani una passione che può rivelarsi un’innovativa possibilità per il loro futuro.
Valentina De Nart