Le pessime notizie pubblicate dal Sole24ore sugli esuberi previsti – 126 per la nostra Provincia – dimostrano chiaramente che non c’è alcuna volontà da parte del Governo Renzi di applicare la legge Delrio, che dovrebbe, a parole, riconoscere la specialità montana di Belluno, Sondrio e Verbania.
Lo afferma in una nota il Movimento Bard, Belluno autonoma regione Dolomiti.
Una colossale presa in giro per un territorio – prosegue la nota – che ha chiesto in ogni modo ed ad ogni livello di avere gli strumenti di governo necessari per governare le Dolomiti e poter competere con Trento e Bolzano. Invece accade che l’intero territorio Bellunese venga ancora una volta preso in giro. Ma questa volta ci sono responsabilità chiare.
Il Pd locale ed i suoi principali esponenti infatti hanno appoggiato e raccontato per mesi che la legge Delrio avrebbe garantito funzioni, risorse e personale alla nostra provincia.
Hanno inoltre costruito uno schieramento alle recenti elezioni (che elezioni non sono state) che aveva il preciso scopo di escludere i movimenti autonomisti e bloccare ogni legittima spinta referendaria, contro il volere stesso delle popolazioni.
Il Bard ha combattuto e scritto per anni a favore del mantenimento della Provincia di Belluno – Ente che deve dotarsi di chiara Autonomia.
Per questo serve una reazione immediata di tutti i soggetti del territorio per chiedere:
• il trasferimento immediato delle competenze previste dallo Statuto del Veneto, compreso il demanio idrico.
• il mantenimento del personale e la sua riorganizzazione per la gestione delle nuove risorse e competenze
• l’ingresso immediato nell’Euregio, con Trento e Bolzano.
In ultimo, lo Statuto Provinciale deve essere basato su Autonomia ed sull’elezione diretta del Presidente e del Consiglio.
Senza questi risultati – conclude la nota del Bard – tutto si trasformerà in un fallimento enorme della politica bellunese e porterà, come segnalato da Confindustria, ad un grave problema di competitività.
In tal caso sarebbero evidenti le responsabilità e necessarie le dimissioni dei rappresentanti del Pd bellunese a Venezia e a Roma.