In pressing sul Governo per sciogliere il nodo dei fondi Brancher e bacchettare, se necessario, il governatore altoatesino Luis Durnwalder.
Su questo punto, il senatore del Pdl Giovanni Piccoli, accanto ai colleghi Zanettin e Pagnoncelli, depositerà nelle prossime ore una interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri Letta e ai Ministri per lo sviluppo economico, dell’Economia e delle Finanze, degli Affari regionali e delle Infrastrutture e dei trasporti.
Nell’interrogazione Piccoli ripercorre la storia del fondo e delle sue finalità. “Con la legge finanziaria del 2010”, ricorda il rappresentante del Pdl, “si era stabilito che le province autonome di Trento e di Bolzano concorressero al finanziamento di progetti, di durata anche pluriennale, per la valorizzazione, lo sviluppo economico e sociale, l’integrazione e la coesione dei territori dei comuni appartenenti alle province di regioni a
statuto ordinario confinanti con le province autonome. Per farlo si era stabilito che a decorrere dall’anno 2010 ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano fosse tenuta ad assicurare la rispettiva somma di 40 milioni di euro
per i progetti presentati dai comuni confinanti e appartenenti ad altre regioni a statuto ordinario”.
Nell’interrogazione Piccoli ricorda poi l’istituzione dell’Odi e il percorso decisionale che ha portato alla stesura definitiva delle graduatorie riferite ai bandi 2011 e 2012 con ben 86
progetti ammessi al finanziamento.
“Peccato che i finanziamenti dell’Alto Adige non siano mai arrivati e le recenti dichiarazioni di stampa del governatore Durnwalder lascino poco spazio alla speranza di tanti amministratori e cittadini”, afferma Piccoli.
Da qui l’interrogazione al Governo per sapere se intende prendere una posizione in merito, ma soprattutto se non sia il caso di attivarsi per sollecitare la Provincia autonoma di Bolzano a erogare il dovuto.
Non manca nemmeno una domanda di natura generale: “Chiediamo se il Governo non ritenga opportuno intervenire per garantire pari dignità, pari opportunità e pari trattamento ai territori che costituiscono il nostro Paese. Il problema”, conclude Piccoli, “continua a stare a monte, ovvero in quelle disparità di trattamento ormai sempre più evidenti”.