Manca meno di una settimana al voto nel Comune di Pieve di Cadore.
“Ci ha colpito molto il desiderio espresso del variegato mondo delle attività produttive di avere un rapporto più stretto e collaborativo con l’Amministrazione comunale” – dichiara Sindi Manushi, avvocato, candidata sindaca della lista “Pieve futura”.
“Abbiamo già cercato di dare un piccolo segnale di attenzione nei loro confronti – prosegue la candidata sindaca – utilizzando e valorizzando prodotti locali per i momenti conviviali al termine degli incontri frazionali e per la serata di fine campagna che si svolgerà venerdì 12 maggio al Gran Caffè Tiziano a partire dalle ore 18.00.
Stiamo lavorando però, soprattutto, ad un progetto amministrativo ambizioso ed innovativo che vorremmo condividere e realizzare di concerto con tutte le attività che hanno sede nel nostro Comune”.
“Immaginiamo un protocollo d’intenti, da attuare concretamente e per gradi, che consenta un nuovo approccio tra pubblica amministrazione ed attività e professionisti locali.
Un insieme di iniziative che comprenda, ad esempio, sgravi tributari, semplificazioni delle procedure amministrative, adeguamenti degli strumenti urbanistici, certezze nei tempi di emanazione dei provvedimenti di competenza comunale e predisposizione condivisa del programma delle tante manifestazioni che vengono organizzate a Pieve e nelle frazioni e, non da ultimo, la valorizzazione dei prodotti e delle offerte locali.
Un percorso quindi che, partendo proprio dalla positiva esperienza costituita dallo Sportello Unico per le Attività produttive, gestito dall’Unione Montana del Centro Cadore, consenta un ulteriore miglioramento del rapporto con l’Ente pubblico.
È un’idea che necessita innanzitutto di buona volontà da parte dei soggetti interessati, noi per primi, di capacità di ascolto e di messa in discussione di prassi consolidate che però possono essere modificate nell’ottica di un nuovo rapporto pubblico-privato.
Vogliamo – conclude Sindi Manushi – favorire una stretta sinergia che porti in breve al consolidamento delle tante attività, che nonostante grosse difficoltà sono riuscite a restare, ed essere ricettivi e facilitatori per quante volessero insediarsi”.