A dicembre 2022, preso atto dell’impossibilità di poter definire la cessione di ramo d’azienda e il passaggio degli autisti di Seam in Dolomiti Bus dal 1 gennaio 2023, avevamo concordato una proroga fino al 30 aprile 2023. “Il tempo è troppo breve, – ci era stato detto – e la stagione invernale non poteva rischiare di essere messa in difficoltà”. L’impegno era dunque quello di ritrovarsi e ottimizzare i 3 mesi successivi per garantire da una parte il passaggio degli autisti da Seam e Dolomiti Bus con tutte le garanzie su turni, orario, retribuzione e, dall’altro, ad assicurare la continuità del servizio per i cittadini ampezzani.
L’assessore Da Rin, con gli organi di informazione, si era sbilanciato sulle garanzie e gli affidamenti raggiunti con Dolomiti Bus per assicurare il mantenimento della specificità del servizio e delle condizioni lavorative degli autisti dell’Ampezzo. Tutte garanzie lasciate al vento.. ad oggi infatti, e malgrado le richieste di incontro invitate dalle Organizzazioni sindacali, da Dolomiti Bus e Seam tutto tace. Il 30 aprile Seam cederà definitivamente la gestione del servizio di trasporto pubblico locale a Dolomiti Bus ma a quali condizioni per gli autisti e per il personale della biglietteria, non è dato sapersi.
Non ci è dovuto, per carità. Legittima la scelta di non volersi confrontare con le Organizzazioni sindacali. Legittimo decidere di non ascoltare la voce dei lavoratori, dei loro bisogni, delle loro aspirazioni. Legittimo decidere di non rispettare nemmeno i cittadini ampezzani che tutti i giorni salgono sui mezzi, che conoscono gli autisti e che con essi hanno costruito un clima di fiducia reciproca.
D’altronde le aziende hanno deciso che “uno vale uno” (accademy, esercito, progetti formativi… tutti progetti falliti in partenza).
Solo, per l’ennesima volta, ci venga risparmiata la liturgia del “non troviamo personale”. Il
personale c’è e c’è sempre stato. E’ personale locale che crede nel servizio e nel territorio e
chiede rispetto per la professionalità e il lavoro. Si decide di non ascoltarlo? Si decide di
lasciarlo andare altrove? Si decide di non contrattare con i rappresentati sindacali perché è solo una perdita di tempo? Che gli incontri programmati non vanno tenuti e gli impegni non
rispettati? Pazienza. A ciascuno il suo.
Dal primo di maggio il rischio che saltino le corse “perché mancano autisti”, che ci siano variazioni “perché non c’è personale”, che quella persona di riferimento non sia più alla guida del mezzo saranno ipotesi molto realistiche. Non andrà meglio per la biglietteria, ma pazienza. Aspettiamo la app, il servizio a chiamata e, chissà, la guida telecomandata. Aspettiamo fiduciosi il rilancio con le Olimpiadi invernali, con le ciclabili e il trenino delle Dolomiti. Ma aspettiamo, con la stessa fiducia, che qualcuno scopra che senza le persone, senza il rispetto del lavoro, non c’è futuro, con o senza app.
Alessandra Fontana – Segretaria Filt Cgil del Veneto