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sabato, Luglio 27, 2024
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Gestione impianti Nevegal. Il Gruppo Belluno al Centro attribuisce la responsabilità dell’asta andata deserta all’amministrazione Massaro

Il Gruppo consigliare Belluno al Centro esprime rammarico per l’esito della procedura di gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione degli impianti di risalita e dei beni ad essi funzionali del comprensorio sciistico e sportivo del Nevegal. Nel contempo respinge al mittente le dichiarazioni apparse sulla stampa locale della precedente amministrazione in particolare quelle dell’ex sindaco Jacopo Massaro e dell’ ex vice sindaco Olivotto.

L’iter seguito dalla attuale giunta si configura come la coerente applicazione di quanto deciso e deliberato negli anni precedenti, nelle delibere del Consiglio Comunale e della Giunta del 2020 e 2021, ben riassunte e richiamate nella delibera di Giunta n. 236 del 13/12/2022. Questi documenti parlano chiaro in merito ai propositi di chi ha governato Belluno fino alla metà del 2022. Si fa infatti riferimento all’acquisizione degli impianti di proprietà della Società Nevegal 2021 da parte del Comune di Belluno solo a seguito dell’individuazione di un gestore e di una apposita gara con conseguente sottoscrizione di contratto di concessione, di incarico a ditta esterna della predisposizione degli atti di gara di concessione, di previsione di una garanzia fideiussoria da parte della concessionaria per tutta la durata della concessione e dell’incarico alla Stazione Unica Appaltante Provincia di Vicenza stabilendo l’impegno della stessa a rispondere ad ogni quesito formulato dai concorrenti. Si specifica inoltre nella delibera di Giunta n. 282/2020 che “il compenso a favore della ditta incaricata di predisporre gli atti di gara dovrà essere corrisposto solo all’espletamento della stessa ovvero dopo che sia stata eventualmente dichiarata deserta”.

Quest’ultima ipotesi era quindi già stata messa in conto da chi ora grida allo scandalo. La citata delibera di Giunta prevede poi che il segretario comunale debba acquisire un parere legale pro veritate finalizzato ad accertare la possibilità o meno che la ditta alienante gli impianti (Nevegal 2021 attuale proprietaria degli stessi) possa partecipare alla procedura di assegnazione della concessione di gestione degli stessi.

Il bando di gara, il capitolato e il disciplinare sono pertanto la naturale conseguenza di decisioni prese da chi ora si stupisce che qualcosa non ha funzionato. Per capire il valore complessivo della concessione, dato non compreso dalla ex assessore al Bilancio Olivotto (Corriere delle Alpi del 08/03/2023), pari ad euro 16.804.563, basta esaminare il Piano Economico Finanziario – Prospetto economico che prevede ricavi per euro 15.447.022 per i 12 anni di concessione ai quali si aggiungono i ricavi previsti per il 13° anno (proroga eventuale prevista per la ricerca del nuovo contraente) pari a quelli del 12° anno e cioè euro 1.357.541. L’accusa che si legge sulla stampa da parte dell’ex sindaco è che il bando è stato predisposto in modo da non permettere di partecipare agli imprenditori bellunesi in quanto gli stessi dichiarano di non averne i requisiti. Pare alquanto strano che un ex primo cittadino non conosca il fatto che i bandi di gara non possono per definizione essere ritagliati su misura per far partecipare qualche concorrente e che gli stessi devono prevedere dei requisiti disciplinati dall’art. 83 del Codice degli appalti.

Si legge inoltre che l’ex vice sindaco Olivotto ha lavorato per mesi al bando di gestione e che lo stesso avrebbe previsto una visione integrata del Nevegal con interventi sulla sentieristica e percorsi montain bike. Peccato che la delibera di Giunta n. 236/2022 abbia specificatamente qualificato il comprensorio sciistico del Nevegal come impianto sportivo a rilevanza economica adibito a pratica sciistica invernale e attività ludico sportiva estiva prevedendo l’inserimento in bando di criteri premianti nell’offerta tecnica a favore di chi si impegna ad organizzare eventi sportivi nel corso della stagione estiva. In merito al fatto che la mancata partecipazione della società Nevegal 2021 sembra dovuta esclusivamente alla mancanza di alcuni requisiti di capacità economico finanziaria, speriamo superabili durante il periodo di proroga del bando anche grazie al supporto informativo della stazione appaltante, significa che il bando nel suo piano economico finanziario è stato considerato appetibile anche per l’apporto dei contributi comunali pari ad un milione e centomila euro in 12 anni.

Per il nostro gruppo il comprensorio del Nevegal costituisce un asset fondamentale per lo sviluppo economico del Comune di Belluno ed il mantenimento in funzione degli impianti di risalita è strumento irrinunciabile per l’esercizio dell’attività sportiva invernale ed estiva intesa come servizio pubblico.
Belluno al Centro

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