Il coordinatore del terzo polo bellunese fa suo il recente appello di Belluno Donna, nella persona della presidente Anna Cubattoli. “Ho letto con attenzione le parole della Presidente – esordisce Andrea De Bortoli – e non posso che sottoscrivere il suo appello alla sensibilizzazione e mobilitazione.
Se da un lato, negli ultimi anni qualche piccolo passo in avanti è stato fatto, penso all’attenzione riservata dal Consiglio provinciale, dall’altro i dati sono impietosi nel registrare come la metà dei comuni bellunesi non si sia ancora attivata. Non credo vi si debba ravvedere una qualsivoglia forma di ostracismo – tanti gli oneri a cui sono sottoposti i nostri primi cittadini – bensì la sottovalutazione di un fenomeno che purtroppo è meno isolato di quanto si potrebbe e vorrebbe credere. Lungi dall’alimentare inutili preoccupazioni, va sottolineato come spesso la nostra società di montagna sia portata a credere che nei nostri paesi e nelle nostre vallate “da cartolina” certi fenomeni non accadano. Così nel tempo succede che si sedimenti l’abitudine a minimizzare o sottacere spie di malessere. Nascondere la testa sotto la sabbia non è mai la soluzione ai problemi, che al contrario rischiano di ingigantirsi”.
Ecco quindi l’appello di De Bortoli: “combattere questa piaga sociale, supportando in tutti modi un’associazione storica del nostro territorio come Belluno Donna, è il più concreto dei modi per celebrare questa giornata e ribadire la lotta ad ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne”.