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Carenza personale amministrativo in Procura, Tribunale e Casa circondariale. Delegati Cisl Fp incontrano il sottosegretario alla Giustizia Ostellari

Palazzo di Giustizia di Belluno

Incontro questa mattina in Tribunale, in Procura e alla Casa Circondariale di Belluno fra le Organizzazioni sindacali delle Funzioni centrali e il sottosegretario di Stato per la Giustizia Andrea Ostellari.

La Cisl Fp Belluno Treviso ha consegnato al sottosegretario un documento che mette nero su bianco la situazione della cronica carenza di personale amministrativo della Procura della Repubblica, del Tribunale e della Casa Circondariale di Belluno, carenze che rischiano di compromettere in maniera irreversibile la produttività e l’efficacia dell’attività giudiziaria sul territorio.

La Procura della Repubblica di Belluno vanta un organico di 16 unità rispetto alle 26 previste, con una scopertura del 38,5%. Una situazione destinata a peggiorare nel corso di questi primi mesi dell’anno per la fuoriuscita di ulteriori due unità che porterà al 46% la scopertura, con conseguenze disastrose in termini di funzionamento dell’Ufficio che, si sottolinea nel documento, offre servizi essenziali alla collettività bellunese.

La situazione del Tribunale è addirittura peggiore: sull’organico previsto di 44 risorse se ne contano solo 23 effettive, che significa una scopertura che sfiora il 50% e il trend di diminuzione del personale è destinato ad aumentare. Infine, la Casa Circondariale dispone di 8 dipendenti rispetto ai 15 previsti con una scopertura del 47%.

“La situazione appare ancor più critica – sottolineano i sindacalisti Carlo Alzetta e Angelo Costanza della Cisl Fp – se si pensa che vi è una sufficiente copertura invece nell’organico dei magistrati, sia onorari che togati, che si vedono vistosamente rallentare l’attività giudiziaria da un apparato amministrativo incompleto e claudicante. Il risvolto diretto e tangibile, nella vita dei cittadini, è il dilatarsi dei tempi di attesa di provvedimenti di estrema rilevanza per la sfera personale e patrimoniale delle persone coinvolte”.

Non meno problematica, in un simile contesto, è l’entrata in vigore della riforma Cartabia, improntata ad un maggior garantismo giudiziario: essa comporta un significativo aumento di adempimenti procedurali e di monitoraggi, ed esige tempi più celeri di definizione dei procedimenti in capo ad uffici già notevolmente sofferenti quanto a dotazione di personale e di tecnologia adeguata.

I recenti pensionamenti – si legge ancora nella lettera -, le dimissioni dal servizio e le richieste di mobilità sono un segnale del disagio e del malessere che investe i lavoratori che, non sentendosi sostenuti, guidati, tutelati e valorizzati dal proprio datore di lavoro ma, al contrario, scoprendosi esposti a carichi di lavoro esagerati, a esigenze di performance irraggiungibili, a responsabilità risarcitoria in caso di errore, colgono ogni valida occasione per andarsene. Infine la perifericità del territorio, la scarsità di collegamenti, l’esosità dei canoni di locazione, le condizioni climatiche, l’eccessivo costo in generale dei servizi e dei beni scoraggiano la scelta di Belluno quale sede di prima nomina o di trasferimento.
La Fp ritiene necessario e urgente che si prendano in considerazione un piano straordinario di assunzioni e alcuni interventi di carattere economico, già adottati in altre Amministrazioni, che possano migliorare la condizione del lavoratore per valorizzarlo e stabilizzarlo nella sede giudiziaria bellunese: riconoscere la condizione di sede disagiata “a copertura necessaria” con relativo incentivo economico, attivare piani di welfare, aumentare il numero di lavoratori in smart working, dare attuazione per la provincia di Belluno alla specificità e tutela del territorio, già riconosciuta dall’articolo 15 dello Statuto della Regione.

“Si rimane perplessi e sgomenti di fronte alla miopia e indifferenza manifestata nei confronti del capitale umano, tanto valorizzato nei documenti programmatici, ma altrettanto svilito dalle scelte concrete nell’allocazione delle risorse economiche, nelle scelte organizzative e di attivazione dei processi di reclutamento”, conclude il documento consegnato al sottosegretario.

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