La tecnologia non invasiva denominata NIRS (Near Infrared Spectroscopy), adottata dall’unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Belluno diretta da Davide Mazzon permetterà interventi di chirurgia endovascolare con la massima sicurezza per i pazienti.
Questa metodica, già impiegata routinariamente negli interventi sulla carotide, grazie all’impegno del dootor Roberto Pianon,è stata sperimentata nei giorni scorsi per un altro importante impiego e verrà applicata anche negli interventi su aneurismi della aorta toraco-addominale effettuati dalla équipe della Chirurgia Vascolare di Belluno diretta da Alessandro Irsara.
Cos’è la NIRS?
La NIRS si basa sull’emissione di fasci di infrarossi da sensori applicati sulla cute e permette di indagare l’apporto sanguigno nel settore esplorato. Ciò permette di capire lo stato di ossigenazione dell’organo attraversato dall’infrarosso e consente di mettere in atto le manovre correttive necessarie.
Come viene impiegata per la chirurgia endovascolare?
«Attraverso sensori all’infrarosso di ultima generazione si potranno monitorare gli apporti di ossigeno non solo a livello cerebrale, ma anche a livello del midollo spinale, consentendo di individuare tempestivamente eventuali problemi di irrorazione sanguigna in questi importanti distretti nel corso di interventi di chirurgia endovascolare della aorta. Questa tecnologia consentirà, inoltre, un più adeguato e costante controllo dello stato di perfusione midollare del paziente anche nel post-operatorio in Terapia Intensiva», commenta Davide Mazzon.
Radiologia Feltre. Nuove prospettive dallo studio del piccolo intestino con la Risonanza Magnetica per la cura delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino
Nel corso dell’ultimo biennio l’attività della UOC di Radiologia di Feltre, diretta da Riccardo Berletti, da sempre impegnata nella diagnostica, stadiazione e screening delle patologie oncologiche, ha implementato lo studio del piccolo intestino mediante risonanza magnetica, con particolare focus nella quantificazione e progressione del danno provocato dall’infiammazione intestinale.
Ciò è stato reso possibile anche grazie all’acquisizione di un’innovativa bobina ad elevato rapporto segnale/rumore, studiata per adattarsi alle differenti conformazioni dei pazienti con un peso complessivo alquanto ridotto, in grado di ampliare significativamente le applicazioni cliniche. I risultati ottenuti da questa metodica non invasiva, assieme all’ultrasonografia e alla tomografia computerizzata, rappresentano uno strumento oggettivo che consente al clinico una gestione personalizzata di queste patologie ed il monitoraggio della risposta delle moderne terapie.
«L’avanzamento tecnologico dell’imaging ha promosso e implementato i percorsi multidisciplinari sviluppati in ambito gastroenterologico grazie alla collaborazione con la UOSD di Malattie Infiammatorie Gastrointestinali. Nel prossimo futuro è atteso un ulteriore avanzamento in termini di accuratezza e performance diagnostica grazie all’espansione dell’intelligenza artificiale in radiologia» spiega Riccardo Berletti, direttore della Radiologia di Feltre.
«L’approccio con un imaging integrato è vitale e di impatto nella gestione moderna dei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, consentendo di superare molte delle limitazioni dell’endoscopia che rimane comunque lo standard di riferimento nella diagnosi e stadiazione di queste patologie» commenta Manuela De Bona responsabile della UOSD di Malattie Infiammatorie Gastrointestinali «Grazie a dei percorsi dedicati sono stati studiati più di 50 pazienti nei quali e’ stato possibile profilare la malattia e scegliere la terapia più adeguata»