Roma, 27 aprile 2022 – La riforma delle Forze Armate discussa oggi alla Camera dei deputati prevede per la prima volta l’introduzione di una “Riserva ausiliaria dello Stato”. Una novità apprezzata soprattutto in Veneto dove le associazioni d’arma, tra cui gli Alpini, da tempo chiedevano l’istituzione di riservisti.
Si tratta di un bacino di personale volontario, non superiore a 10.000 unità, ripartito in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze di autorità militari individuate dal ministero della Difesa. La Riserva sarà richiamabile in tempo di guerra o in caso di grave crisi internazionale, ovvero in attività in campo logistico e di cooperazione civile-militare.
«Una vera ‘Riserva Operativa’, come dimostra l’esperienza dei paesi che l’hanno adottata, può costituire un elemento di flessibilità importante nell’ambito delle Forze Armate, uno strumento che rende ancora più efficace l’impiego delle Forze Armate in compiti legati alla loro quarta missione», afferma il vice presidente della IV Commissione Difesa alla Camera, Roger De Menech, che ha fatto la dichiarazione di voto finale per il Partito democratico.
Una Riserva Operativa può servire inoltre a stimolare il ricambio generazionale anche dentro le tante associazioni d’arma, dove, sottolinea De Menech, «militano volontari straordinari sempre pronti ad aiutare il nostro paese nei momenti di difficoltà a cui va la nostra riconoscenza e il nostro grazie».
Dopo l’approvazione della Camera avvenuta oggi, il progetto di legge passa al vaglio del Senato.