Lega Belluno chiede chiarezza su via Miari: “Serve un piano di ampio respiro e conti chiari. Il sistema di rilevatori, perché è caduto in disuso?”. La via che collega la Sp1 con la città e via Montegrappa sta per essere riaperta al traffico delle auto, dopo quasi due anni di chiusura e dopo un intervento, provvisorio, costato 28 mila euro. Tempistiche e costi che alla segreteria cittadina del partito non tornano.
“Via Miari non è affatto una via di attraversamento secondaria – commenta il segretario cittadino, Paolo Luciani -. Esiste il traforo di Col Cavalier, d’accordo, ma è fondamentale tenere un’arteria alternativa di collegamento. Qui non parliamo di costruire una strada da zero, ma di mantenere in buone condizioni e di prendersi cura di quello che abbiamo. Il sindaco parla di 10 milioni di euro per sistemare definitivamente il fronte franoso e mettere in sicurezza la via, ma siamo sicuri?
Servono cifre chiari e studi, il patrimonio viario va tutelato e utilizzato”. La sensazione del partito è che l’amministrazione Massaro non stia facendo abbastanza per trovare una soluzione al problema.
“E’ stato chiesto l’appoggio ad altri enti, primo tra tutti la Provincia? – chiedono quindi i leghisti Luciani, Sovilla e Da Pian – L’ente provinciale ha la delega sulle frane e quella è una frana, il punto è che non si stanno sondando tutte le soluzioni e le ipotesi possibili perché non si ritiene la traversa di grande importanza. Vorremmo che il sindaco Jacopo Massaro ci dicesse se ha mai chiesto al presidente della Provincia Roberto Padrin un fondo per questa strada”.
E i rilevatori di movimento, che fine hanno fatto? Erano stati installati lungo la scarpata dall’amministrazione Prade, la loro manutenzione e gestione costava circa 3 mila euro l’anno, ma da anni non se ne sente parlare e sembra siano inutilizzati, eppure potrebbero essere un valido aiuto per capire i movimenti dello smottamento e fermare in tempo il traffico. Al riguardo verrà presto presentata un’interrogazione dal gruppo consiliare della Lega, già nel prossimo consiglio, per smuovere la situazione e spronare
l’amministrazione a valutare anche altre soluzioni.