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mercoledì, Maggio 15, 2024
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L’anima è un fenomeno quantistico ed è eterna. Scienza e religione sono davvero più vicine che mai?

Chi fa divulgazione scientifica tende ad utilizzare la fisica quantistica per stupire, prospettando straordinarie soluzioni ad alcune delle molte questioni che essa lascia aperte al fine di catturare il lettore o lo spettatore.
Poi le notizie devono trovare una loro fruizione e quindi per ottenere il massimo della loro diffusione si enfatizzano o si divulgano in modo anche poco o per nulla scientifico.
Sentir citare a vanvera fenomeni che non hanno trovato ancora una spiegazione scientifica come tutti rientranti nella fisica quantistica è ovviamente deprimente.
Alla lettura qualche mese fa di un titolo che pressapoco diceva così :” La fisica quantistica spiega l’anima ed essa è immortale”, i lettori avranno sicuramente prestato molta attenzione, tanto che il titolo difforme nelle forme ma identico nella sostanza, ha prodotto una infinità di rimandi sui siti più disparati.
E’ stato utile riprendere ed analizzare meglio la notizia.
La notizia arriva da due scienziati di fama mondiale e questo la rende da subito più degna di attenzione.
Ser Roger Penrose è effettivamente un fisico di fama mondiale. Fisico (non quantistico), matematico, cosmologo, divulgatore scientifico (Medaglia Albert Einstein), amico di Stephen Howking.
L’altro è un medico anestesista (Stuart Hameroff), professore presso l’Università dell’Arizona, noto per la promozione degli studi scientifici sulla coscienza.
Come si vede nessuno dei due è un fisico quantistico in senso stretto.
Al Professor Penrose dobbiamo però, e va detto, alcuni studi sui cosi detti microtubuli di carbonio che in effetti hanno evidenziato la possibilità che al loro interno si possano verificare alterazioni quantistiche.
Gli studi sono stati ripresi in Italia dal Prof. Maximilian Caligiuri .
La lettura degli articoli scientifici su tali strutture permettono di pensare che vi siano possibilità inesplorate di connessione tra la loro presenza nel cervello e la coscienza, ma siamo ben lontani dal poterlo affermare con certezza. Quella dichiarata da Penrose e Hameroff è al momento solo una ipotesi, una tra le tante che legittimamente si possono fare, ma che non hanno ancora la validazione scientifica.
Scrivere quindi che l’anima è immortale e che alla morte ritorna nell’Universo, è allo stato solo una ipotesi che sembra fatta più per rispondere ad un desiderio di chi la espone o alle sue credenze religiose, più che una affermazione scientifica.
Come si vede l’approfondimento di una notizia permette di ricollocarla esattamente nell’ambito in cui essa appartiene, non quella della certezza scientifica, ma dell’ipotesi.
La forchetta tra fede e scienza è ancora vistosamente aperta e vistosamente lontana.
Le ipotesi di Penrose e Hammeroff sono di sicuro affascinanti e provengono da scienziati di chiara fama, ma questo non basta a trasformarle in scienza, tale trasformazione può avvenire solo quando la teoria regge al metodo galileiano, quando cioè essa è concretamente verificabile e riproducibile.

Fabrizio Righes

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