I fuoriusciti del Movimento 5 Stelle a Belluno, si sono costituiti in associazione denominata “Belluno in Comune” per continuare a partecipare attivamente alla politica del capoluogo, come è successo a Parma con il sindaco Federico Pizzarotti.
Il loro intervento oggi riguarda il progetto dell’elettrodotto Terna in Valbelluna, ma non solo.
“Fino a pochi giorni fa (leggi campagna elettorale) – si legge in una nota di Belluno in Comune – tutti i candidati, ogni uno con le proprie sfumature, si erano espressi contro l’elettrodotto Terna in Valbelluna.
Oggi, all’indomani della notizia che il Ministero dell’Ambiente ha emesso il Decreto di compatibilità dando il via agli ultimi passaggi per la definitiva autorizzazione, quasi tutti tacciono.
Di fatto solo il sindaco di Belluno Massaro ha confermato la forte contrarietà del comune capoluogo che procederà a ricorrere, con i vari comitati locali, in sede giudiziale.
Di tutti i neo parlamentari, invece, solo il deputato del Movimento 5 Stelle D’Incà si è espresso, ma con il solito formale e blando comunicato.
Come al solito la politica nostrana non ha saputo approfittare, dei patiti ritardi infrastrutturali, per poi riguadagnare il terreno perduto proponendo progetti lungimiranti e alternative tecnologicamente nuove e avanzate; nel caso di specie, infatti, nessuno ha tenuto conto del veloce sviluppo dell’energie alternative che stanno cambiando radicalmente gli scenari di produzione e distribuzione della stessa con le conseguenti ricadute su tutto il settore.
Il loro ambientalismo è quello solito di mera facciata e la green economy non è altro che un inganno lessicale per continuare a sfruttare indiscriminatamente le risorse ambientali.
La prova?
Da un lato i loro discorsi edulcorati in merito alla candidatura delle Dolomiti Unesco per le Olimpiadi 2026 che sarebbero a impatto ZERO (???) e fatti passare come opportunità di sviluppo; ma, nella migliore delle ipotesi, solo una occasione per accedere a fondi extra per fare quello che non sono stati capaci e/o non sono riusciti a realizzare.
Dall’altro il silenzio assoluto sul nuovo “Testo Unico Forestale” un vero e proprio assalto ai boschi a “impatto DEVASTANTE”.
Sempre la solita storia – conclude la nota – : tra le chiacchiere e i buoni propositi e l’azione c’è un abisso”.