Dei 31 casi di morbillo riscontrati in Veneto nel 2016, 30 non erano vaccinati e uno aveva assunto solo la prima dose di vaccino. Lo evidenzia l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, commentando i dati del secondo bollettino 2016 della Sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, realizzato dall’Unità operativa protezione e sanità della Direzione regionale prevenzione sicurezza alimentare e veterinaria.
“Rispetto ai 584 casi segnalati in Italia a tutto settembre 2016 l’incidenza per 100.000 abitanti è dello 0,3, tra le più basse”, continua Coletto, secondo cui il dato è confortante soprattutto alla luce del fatto che “siamo l’unica Regione dove si applica la non obbligatorietà”. Per contro “30 casi su 31 sono stati in pazienti non vaccinati, e quell’uno aveva fatto solo un primo vaccino”. Dato che “testimonia l’efficacia del vaccino stesso”, che le strutture venete “offrono e consigliano in abbinata a una forte azione informativa”. Analizzando i dati nel dettaglio, si rileva che l”eta” media dei casi è di 21 anni, che l’incidenza è stata maggiore nelle donne (20 casi su 31) e che in 15 casi i pazienti sono stati ricoverati. Le Ulss venete colpite sono state Vicenza (17 casi), Treviso (quattro casi), Venezia e Padova (due casi ciascuna) e poi Feltre, Bassano, Thiene, Arzignano, Pieve di Soligo e Mirano (con un caso ciascuna). (Fat/ Dire)