La biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, in collaborazione con l’Associazione Bellunesi nel Mondo, la DBS Edizioni e con il patrocinio del Comune di Belluno, organizza per giovedì 29 settembre 2016 alle ore 18.00 presso la Sala Muccin del Centro Giovanni XXIII (a Belluno), la presentazione del libro “Minatori della Valbelluna. Negli abissi di Mons-Borinage”, di Arnelio Bortoluzzi. Presenta Dino Bridda.
Ingresso libero.
A settant’anni dalla firma del primo accordo tra Italia e Belgio (23 giugno 1946), che finirà per portare complessivamente circa 65.000 nostri connazionali in fondo alle miniere belghe, Bortoluzzi ripercorre le origini di un compromesso mai sufficientemente chiarito. “Con questo patto– spiega l’autore – l’Italia si garantiva una fornitura di carbone da pagare a prezzo di mercato e in quantità proporzionata alla capacità produttiva dei minatori italiani trasferiti. Considerato che il carbone belga era il più caro d’Europa, è evidente in quale morsa il governo Italiano pose il Paese e i propri uomini. Non fu uno scambio tra manodopera e carbone, ma tra manodopera e garanzia di fornitura a pagamento legata alla produzione: una spada di Damocle che peserà sulla testa di una intera generazione di nostri connazionali”. Solo pochi lavoratori italiani compresero realmente cosa accadeva. Per la maggioranza il Belgio rappresentò un’opportunità di futuro rosa come il colore dei manifesti con cui si invitavano gli uomini a diventare minatori. La storia di Ugo Casal, raccontata da Bortoluzzi, è paradigmatica di tante altre storie: l’entusiasmo e le promesse della partenza da casa, l’arrivo a Mons-Borinage, l’umiliazione e la delusione, la voglia di riscatto nonostante tutto.