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“Pepe” Mujica, il presidente contadino che vive come la maggioranza del suo popolo

“Pepe” Mujica
“Pepe” Mujica

“L’utopia serve a camminare senza perdere l’orientamento”. E’ questo che sostiene Eduardo Galeano, famoso scrittore uruguayano, figlio di una terra di libertà civili e politiche il cui eroe nazionale, il generale Artigas, non a caso era stato definito “protettore dei popoli liberi”ed è qui che Garibaldi visse e combatté nella sua fase più libertaria per risultati ben più soddisfacenti di quelli ottenuti con l’unificazione dell’Italia. Ed qui che “Pepe” Mujica , prigioniero politico di lungo corso nelle segrete della dittatura quando l’America Latina, sotto l’influsso della Teologia della Liberazione fu stretta nella morsa degli anfibi militari, da Tupamaro che dormiva con il mitra sotto il letto diventò secondo presidente consecutivo del Frente Amplio, coalizione formata da socialisti, comunisti, cattolici progressisti ed ex Tupamaros, faro illuminante per tutti coloro che si battono contro il modello dominante di sviluppo consumistico e contro la mancanza di etica nella politica.

Era il 2009 e, nonostante la popolarità di questo presidente “anticonformista”, non è stato possibile che si candidasse per un secondo mandato consecutivo in quanto non previsto costituzionalmente ma quello che è riuscito a fare in questi pochi anni ha praticamente cambiato lo scenario nazionale: stato laico nel continente più segnato dal cattolicesimo spagnolo, dove il divorzio esiste da decenni e che già nel 1917 sancì la separazione totale tra le istituzioni e la chiesa e dove la festività pasquale si chiama “settimana del turismo”, è stato depenalizzato l’aborto e sanciti i matrimoni tra persone dello stesso sesso, è calata la disoccupazione e l’economia è cresciuta: i parchi eolici che occupano aree del territorio consentono al paese di esportare energia al vicino Brasile ed entro il 2016 si conta di soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico nazionale, circa 10 anni fa il 39% viveva sotto la soglia della povertà, adesso meno dell’11% su una popolazione di 3,4 milioni di abitanti.

Ma quello che colpisce è il suo stile di vita: ha da sempre rifiutato i privilegi di palazzo, non ha l’auto blu, o meglio, ce l’ha blu, azzurra per essere precisi ma è un trentennale e vissutissimo Volkswagen Beetle che si rifiuta di rottamare, non ha scorta presidenziale ma 2 energumeni che stazionano davanti alla sua abitazione a Rincòn del Cerro nella periferia di Montevideo, vive in questa casetta di 3 stanze dove il riciclato si mescola con l’invecchiato e che condivide con sua moglie e il cane a 3 zampe di nome Manuela e in una recente intervista in cui gli si chiedeva il motivo di tali drastiche scelte rispondeva: “Se in una democrazia sono le maggioranze a dover decidere, io credo che i governanti debbano vivere come la maggioranza della popolazione, non come la minoranza. Se la presidenza diventa una corte reale, io sto offendendo l’anima della repubblica. Mi sto dando al contrabbando feudale o monarchico. Lasciatelo fare ai re!”

E di fronte all’interruzione delle gravidanze, dato che oltre a Cuba e al Messico, l’Uruguay è l’unico stato del Sudamerica ad aver concesso la legalizzazione afferma che nessuno è a favore dell’aborto ma che le donne ne hanno bisogno per evitare figli indesiderati e/o abbandonati e per non morire di infezione per essersi affidate a persone senza scrupoli.

In questo piccolo stato ai confini del mondo inoltre, si è materializzato un sogno, quello dell’antiproibizionismo riguardo alla marijuana che Pepe ha fortemente voluto poiché il contrastare l’uso delle droghe per 80 anni non ha funzionato, ritiene  inoltre che il narcotraffico crea problemi più del consumo della marijuana e che basta guardare i disastri provocati in Messico, America centrale, Honduras, Guatemala (e l’affollamento delle carceri italiane) per capire che occorre cambiare strategia.

Muijca sostiene che se la decisione di legalizzarla verrà presa da tutti gli stati dell’area si potranno debellare le mafie che delinquono e inquinano la società e che sono diventati veri contropoteri antagonisti della democrazia: 1 dollaro al grammo e i proventi andranno a sostenere il welfare.

Il presidente povero fa le valige  ma ricoprirà il ruolo di senatore, e se non gli è stata data quella giusta visibilità che meritava quando ricopriva la più alta carica dello stato dubito che la stampa internazionale lo farà adesso, c’è la stravaganza dei capi di stato buffoni che si approva e si subisce e quella che “disturba” le coscienze perché in una società come la nostra dove soldi, potere, immagine fanno da padroni rinunciare ai privilegi equivale a stupidità e incapacità di stare al passo…….

In un bellissimo discorso che tenne tempo fa diceva queste parole, sarebbe bello se si riuscisse a coglierne il senso e a farne tesoro……..

« …Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere… Lo spreco è [invece] funzionale all’accumulazione capitalista [che implica] che si compri di continuo [magari indebitandosi] sino alla morte. »

Annamaria Fiume

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