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Veneto inquisito dall’Ue sulla caccia. Andrea Zanoni (IdV): “Era scontato. Ormai a Bruxelles le bravate venatorie di Zaia e Stival sono famose”

Andrea Zanoni

“La Commissione europea ha preso atto delle informazioni fornite dall’onorevole parlamentare e ha identificato alcuni elementi potenzialmente incompatibili con la direttiva 2009/147/CE sugli uccelli. La Commissione contatterà le autorità italiane per ottenere informazioni più dettagliate. Dopo aver valutato la situazione, la Commissione deciderà in merito alle misure da adottare per garantire una piena conformità ai requisiti della direttiva”. Questa è la risposta integrale del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, sull’incompatibilità del calendario venatorio veneto con la normativa europea. Zanoni: “Ormai a Bruxelles hanno capito bene che la Giunta Zaia, invece di fare rispettare la direttiva Uccelli, fa di tutto per assecondare ciecamente la lobby ingorda dei cacciatori”.

Sotto accusa: 1) l’apertura della caccia a ben 23 specie di uccelli, migratori e non, il 16 settembre ovvero durante le fasi della dipendenza; 2) la chiusura della caccia a ben 20 diverse specie di uccelli migratori dopo l’inizio del ritorno al luogo di nidificazione; 3) l’attività di addestramento dei cani da caccia dalla terza domenica di agosto quando alcune specie non hanno completato la riproduzione o vi è ancora una dipendenza dei giovani; 4) carnieri giornalieri e stagionali incompatibili con lo stato di conservazione di quattro specie di uccelli migratori; 5) caccia a due specie di uccelli migratori che dovrebbero essere protetti dato il loro status negativo.

“Aprire la caccia durante un periodo così sensibile per gli uccelli, come le fasi della dipendenza e il ritorno al luogo di nidificazione, costituisce una chiara violazione della Direttiva Ue Uccelli e sbeffeggia la guida per la stesura dei calendari venatori mandata dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale ISPRA a tutte le regioni italiane”, incalza Zanoni. “Non avevo dubbi che l’Ue avrebbe aperto un procedimento nei confronti del Veneto. Caccia in deroga, caccia con la siccità, caccia a specie rare, cattura con le reti di specie presenti nella lista rossa degli uccelli migratori, i peccati venatori di Zaia e Stival non si contano più”.

“Fortunatamente c’è l’Europa a garantire ai cittadini del Veneto che anche nella loro regione le leggi sulla tutela della natura e dell’ambiente vengano rispettate – conclude l’eurodeputato – Adesso restiamo in attesa dell’indagine della Commissione. Ma Potočnik lo aveva detto già a maggio scorso: se anche quest’anno continuano le deroghe irregolari allora scattano le sanzioni”.

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