In questi giorni mi chiedo che cosa sia diventata la politica e che cosa sia il suo “presunto contrario”, l’antipolitica. Più che diventata, forse lo scenario di corruzione, sperpero di denaro pubblico oltre ogni decenza, e reati come il peculato, concorso esterno (o interno) in associazione mafiosa, etc, nella storia politica del nostro paese ci sono sempre stati, e semplicemente tendono naturalmente ad aumentare esponenzialmente se anziché combattuti vengono alimentati ed ancor peggio tollerati, ed ogni volta mi aspetto un’insurrezione popolare colossale. E invece nulla, ancora un po’ di malessere, magari sfogato nel web dialogando virtualmente nei siti adeguati e poi, nel concreto, si va a votare per gli stessi delinquenti perché si e’ affezionati ad una partito come alla squadra del cuore o tutt’al piu’ ci si concede l’atto ribelle di disertare il voto, lasciandolo di fatto agli altri. Dal periodo di mani pulite ho iniziato a capire come sia facile passare dalla genuina indignazione alla rassegnazione del “tanto son tutti uguali” ( Craxi docet) o a tranelli logici che ci portano a riflettere su quanto quel magistrato sia in realtà “antipatico”, poco attento al look; guai sbagliare l’abbinamento dei calzini, o un congiuntivo ci dice la tv. Certo, quest’ultimo poco educativo per i nostri scolaretti…ma riusciamo davvero con una pagliuzza a nascondere foreste di travi nei nostri occhi ormai assuefatti da questo scempio di democrazia, di civiltà e dignità umana?! A Vasto in questi giorni si sta discutendo soprattutto di questi temi etici ma i mass media riducono tutto ai giochi di alleanze o puntano il dito contro l’unico partito (idv) che osa contestare l’operato di presidenti della repubblica e del consiglio: ma siamo ancora in democrazia o no? Come dovremmo immaginarcela invece l’opposizione seria? Serva del potere va meglio, ci rassicura di più?! A me no di certo. Se i nostri magistrati sono pagati per fare il loro mestiere, li vogliamo invece fermare quando stanno scoprendo qualcosa che non piace ai vertici delle istituzioni? Vorremmo veder loro rubare lo stipendio come fanno i presidenti di regione, parlamentari e ministri che, super pagati, si occupano solo dei propri privilegi di casta e di difendersi l’un l’altro, infischiandosene di chi li ha votati in nome di una speranza di vita migliore?! Non vedo logica in ciò ma rischio di manipolazione delle nostre menti. L’antidoto che trovano i politici maestri di dialettica e’ scongiurare il rischio della preoccupante anti-politica…preoccupante per loro, non certo per chi, ragionando un po’ pretende di avere nel concreto proposte contro la disoccupazione, la povertà in aumento, l’insicurezza sul proprio futuro e cose serie per chi le tocca con mano e inizia a pensare che forse i tagli e i sacrifici li dovrebbe fare qualcun altro. Le domande più amare pero’ me le pongo come donna che crede nella politica di genere ed aderisce al movimento snoq: dal comportamento di Rosy Mauro e Renata Polverini, ci chiediamo se la risposta sia votare donne, o votare un pensiero davvero femminile e coerente che non si adegui allo status quo?!
Cristina Muratore, coordinatrice provinciale donne Idv