Nella serata di mercoledì, una rappresentanza di Confcooperative ha incontrato i tre rappresentanti bellunesi nel Consiglio Regionale Veneto.
L’incontro si è svolto in parallelo al primo appuntamento che la ooperazione bellunese si era data per la condivisione di un progetto unitario nel campo delle politiche del lavoro cui hanno aderito cooperative che rappresentano sia i diversi settori economici sia i diversi territori della provincia, dal Feltrino al Cadore.
Il nuovo Presidente dell’Unione provinciale, ing. Marco Rossato, ha colto questa prima concreta occasione per illustrare ai Consiglieri Dario Bond, Sergio Reolon e Matteo Toscani la capacità della cooperazione locale di fare rete intrecciando il mondo del sociale, dell’agroalimentare, del consumo, dei servizi. Perché questo è lo strumento che Confcooperative ha individuato, oggi, nel bellunese per andare oltre l’esistente e, con un compito non molto diverso dalla sostanza degli ideali delle origini, coniugare la civiltà e l’etica del lavoro cooperativo con la promozione di capacità imprenditoriali ancora inespresse sul territorio.
Il colloquio franco è stata anche occasione perché emergessero le preoccupazioni delle società cooperative per i ritardi dei pagamenti e per le crescenti articolazioni burocratico amministrative richieste dalle e alle pubbliche amministrazioni. Il rischio paventato è quello che, alla lunga, il mondo della cooperazione e del credito cooperativo che la sostiene, che hanno fin qui saputo sopportare al meglio le difficoltà senza cedere, anzi incrementando il proprio peso economico, finiscano per subire da queste politiche conseguenze mortali.
Dopo un lungo dibattito si è quindi concluso l’incontro con i rappresentanti bellunesi in sede legislativa regionale, con l’auspicio comune che questo risulti essere solo il primo di altri futuri confronti anche in considerazione del valore che ciò assume in relazione alla specificità attribuitaci dal nuovo Statuto del Veneto.