Da gennaio 2010 il Veneto ha una sua legge che promuove il commercio equosolidale (comes). La legge è stata fortemente voluta dal Coordinamento veneto delle botteghe del comes (di cui la coop. Samarcanda fa parte) e ha avuto un appoggio trasversale, da Rifondazione Comunista a Comunisti Italiani, dal Partito Democratico al PDL, dall’UDC alla Lega. Segno che questo documento, in tempi di leggi ad personam, ha invece colto bisogni collettivi e condivisi.La legge definisce il comes come un approccio alternativo al commercio convenzionale che promuove giustizia sociale ed economica e riconosce il prezzo equo quando è proposto dal produttore e accettato dal distributore in seguito alla valutazione che entrambi fanno della sua adeguatezza a sostenere l’impresa di entrambi, oltre che ai benefici effetti che tale misura produce anche al consumatore.La legge, inoltre istituisce un albo regionale delle organizzazione del comes accreditati e promuove iniziative di sensibilizzazione del comes, oltre ad azioni educative nelle scuole, la formazione per gli operatori ed i volontari, le giornate del commercio equo e solidale e la fiera del commercio equo. Infine intende favorire la creazione sulla rete internet di un portale regionale.Un aspetto interessa anche gli amministratori locali, che spesso a parole parlano di aiutare gli immigrati a casa loro, ma poi latitano nel concretizzare slogan di facile presa sull’opinione pubblica: infatti la legge intende sostenere l’utilizzo dei prodotti del commercio equo e solidale nell’ambito delle attività degli enti pubblici. Per cui i sindaci di Belluno, Pieve di Cadore e Feltre – comuni in cui sono dislocate le tre botteghe di Samarcanda – sono fortemente invitati a favorire il consumo di prodotti del comes e non di quelli che, spesso venduti nei distributori automatici presenti nelle sedi municipali, parlano di sfruttamento e ingiustizia invece che di equità.
Il commercio equo ha una nuova legge regionale. La Cooperativa Samarcanda tra i promotori
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