
Sul trionfo dei sì per il referendum che apre la strada all’autonomia della Provincia, interviene Primo Torresin, portavoce del movimento Fabrica2010. “L’entusiasmo creato dall’approvazione del Referendum da parte del Consiglio Provinciale – scrive in una nota l’ex leader sindacale bellunese – ci stimola a riflettere sull’idea, che appare ormai patrimonio di tutt, di una Provincia che dovrebbe lasciare una Regione per approdare ad un’altra. Nel frattempo si dimenticano i faticosi percorsi fin qui seguiti, teatro di dibattiti accesi e di scontri tra le varie forze politiche presenti in Consiglio Regionale. Dibattiti che non hanno ancora sortito l’approvazione dello Statuto Regionale Veneto (credo unica Regione in Italia), perché il punto di maggior rottura è l’inserimento della parola “autonomia” per la Provincia di Belluno. Sarebbe stato preferibile, per essere ora credibili, che anche in Consiglio
Regionale tutte le forze Politiche qui schierate a favore del referendum si fossero pronunciate a favore dell’autonomia. Altrimenti il dubbio rimane …Certo, la larghissima partecipazione popolare che richiede il referendum rappresenta in modo chiaro e indiscutibile le contraddizioni generate da specialità che hanno perso molte delle loro originarie motivazioni (soprattutto per gli aspetti economico e fiscali) e che da troppo tempo aspettano un processo federalista che non riesce a trovare compiuta espressione, pur essendo anche atteso come fattore di riequilibrio di queste anacronistiche differenze. Il pericolo che noi vediamo è che questa larga partecipazione popolare – che segnala come i confini amministrativi, quando comportano disparità eccessive nella vita civile ed economica, sono oggetto di contestazione diffusa – poiché la politica non è riuscita a dare risposte adeguate, si riversi nella ricerca di improbabili iter istituzionali miranti a rendere accessibili ad altri “pochi” quei privilegi che invece
dovrebbero essere diritti e condizioni per tutti. E allora – conclude Torresin – noi pensiamo che il percorso referendario – che va eseguito e sostenuto perché voluto dalla nostra gente – non deve distrarci dal perseguire contemporaneamente il risultato più facilmente raggiungibile : l’approvazione di uno Statuto Regionale all’interno del quale sia prevista l’autonomia per Belluno, come richiesto in modo unanime dagli Stati
Generali più volte, fin dal 2003. E per dimostrare coerenza tutte le forze politiche d’ora in poi dovrebbero sostenere con convinzione questo percorso. Pena la “certificazione” che l’unità dimostrata in Consiglio Provinciale è effimera, di tornaconto elettorale e non frutto di
maturazione di un percorso politico”.