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sabato, Luglio 27, 2024
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Lutto a Belluno e Feltre per i funerali dei 4 alpini del 7mo

I tricolori appesi alle finestre per ricordare i quattro ragazzi del 7° reggimento alpini. É questo l’invito del sindaco di Belluno, Antonio Prade, che ha emanato un’ordinanza che decreta il lutto cittadino per martedì, data dei funerali di Sebastiano Ville, Marco Pedone, Francesco Vannozzi e Gianmarco Manca «soldati del 7° Reggimento “Belluno” della Brigata Julia, di stanza a Belluno». L’ordinanza recita: «tenuto conto che l’accadimento ha coinvolto emotivamente la popolazione cittadina, la quale è legata agli Alpini da sentimenti di storica vicinanza umana e ideale il sindaco invita la cittadinanza ad esprimere la propria partecipazione al lutto mediante l’esposizione della bandiera italiana alla finestra. Invita tutti i cittadini, anche nei luoghi di lavoro e nelle scuole, alle ore 10.30, in occasione dei funerali ad osservare un minuto di silenzio». L’ordinanza ricorda che per commemorare i quattro Alpini caduti in missione di pace in Afghanistan il 9 ottobre 2010, «in accordo tra la prefettura di Belluno, il Comando 7° reggimento Alpini, il comune di Belluno e la provincia, è stato istituito un “Libro delle Condoglianze” ove, chi vorrà rendere omaggio ai Caduti, potrà apporre la propria firma». Il Libro sarà disponibile presso la Prefettura martedì, dopo la celebrazione della santa messa di suffragio che si svolgerà alle ore 18.30 nella cattedrale di Belluno, e nella mattinata di mercoledì 13 ottobre. E sono molti i bellunesi che domenica si sono recati alla caserma Salsa a partecipare alla messa delle 11. «Abbiamo sentito la vicinanza di moltissime persone – ricorda il capitano Marco De Gruttola -, molti sono stati i militari in congedo e perfino coloro che hanno cambiato corpo». In Piazza dei Martiri di Belluno, ieri mattina c’era il raduno delle Alfa Romeo. Su ognuna c’era un nastro nero in segno di lutto. Il coro Bianche Cime, per esprimere la vicinanza agli alpini, ha cantato Bianche Cime ai quattro soldati del 7°. Martedì la caserma si fermerà a onorare le esequie dei quattro militari caduti a Farah. Lunedì 45 commilitoni e il cappellano militare don Fabio Pagnin sono scesi a Roma ad accogliere Sebastiano, Marco, Francesco e Gianmarco per fare la scorta d’onore ai feretri. Nella mattinata di lunedì ne sono partiti altri trenta per partecipare ai funerali. Alle 9.03 il C-130 dell’aeronautica militare è atterrato a Ciampino. Sotto la pioggia di Roma sono sfilate le quattro bare, avvolte nel tricolore, seguite ognuna dal relativo cappello d’alpino. Ad attendere le salme, oltre alle famiglie c’erano anche il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i presidenti di Camera e Senato. Il passo cadenzato degli alpini che portavano i feretri ha battuto il ritmo della tristezza e della commozione dei presenti e di chi «guardava la diretta televisiva. Stasera alle 18.30 si celebrerà una messa in memoria dei caduti», ha ricordato il capitano La Gruttola, rimasto a Belluno. Tutto il Veneto ha partecipato al dolore dei quattro alpini. Il presidente Luca Zaia, in occasione della cerimonia di Vittorio Veneto, ha ricordato che «qualcuno ha avuto da ridire perché ho ipotizzato che bisognerà anche tentare di capire come riportare a casa i nostri ragazzi. Tutte le missioni militari – ha affermato ieri Zaia – hanno un inizio e una fine; io spero che questa finisca velocemente. Siamo lì da 9 anni; ci siamo andati inizialmente per fermare i talebani e garantire la popolazione civile; siamo ancora lì per avviare processi di democratizzazione e di pace. Siamo maestri in questo genere di attività. É altrettanto vero però che ad un certo punto dobbiamo porci il problema di come uscirne. Ci sono accordi, impegni seri con la comunità internazionale che il nostro Paese ha preso e che vanno onorati». Federica Fant

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