Un Veneto fuori del Veneto: sono i circa cinque milioni di nostri corregionali sparsi in tutti i continenti. A rappresentarne le aspettative, le situazioni e le problematiche è deputata la Consulta dei Veneti nel Mondo, che terrà l’ultima riunione di questa legislatura dal 22 al 24 novembre a Montevideo in Uruguay, sotto la presidenza dell’assessore regionale alle politiche dei flussi migratori Oscar de Bona. La Consulta è un organismo previsto dalle norme a favore dei Veneti nel mondo (legge regionale n. 2/2003). Viene convocata almeno una volta all’anno e ha il compito di formulare proposte per la programmazione della Regione. Oltre ai membri in rappresentanza delle comunità venete all’estero, della Consulta fanno parte anche rappresentanti istituzionali (Province, Comuni, Comunità Montane), delle associazioni dell’emigrazione riconosciute dalla Regione, delle Camere di Commercio, delle Università venete e dei patronati sindacali. Nel 2005 la Consulta si era riunita per la prima volta all’estero, in Brasile, e nel 2006 in Argentina. Nel 2007 e nel 2008 è tornata nel Veneto, prima ad Asolo e poi a Marostica. “Quella di quest’anno sarà una consulta importante – sottolinea De Bona – perché tracceremo un bilancio dei cinque anni trascorsi lavorando assieme e le linee del prossimo programma triennale. Sono certo che il contributo che questa Consulta lascia al Veneto e alle sue comunità nel mondo è molto significativo, sia sotto il profilo delle attività e della rappresentatività, che sotto il profilo umano e delle relazioni interpersonali”. La riunione della Consulta sarà preceduta (dal 18 al 21 novembre) da una sessione formativa a Buenos Aires, in Argentina, per gli stessi consultori provenienti dalle Americhe, dall’Australia, dall’Europa e dal Sudafrica e per i dirigenti dei Comitati e Federazioni dei veneti all’estero. “Questi incontri annuali – conclude De Bona – servono per ascoltare le nostre comunità all’estero, cercando di individuare assieme strumenti, risposte, soluzioni per una collaborazione sempre più proficua anche sotto il profilo economico. I nostri emigrati continuano infatti ad essere per noi una grande risorsa. Sarà anche l’occasione per salutare idealmente tutti i nostri emigrati nel mondo, che in questi anni hanno fatto sentire forte il loro affetto, la loro presenza e l’attaccamento alle loro origini”.