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martedì, Maggio 21, 2024
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Iraq: era meglio ai tempi di Saddam? La guerra da 3mila miliardi di dollari raccontata da Joseph Stiglitz e Linda J. Bilmes

“La guerra da 3000 miliardi di dollari “, dove indicano l’attacco all’Iraq come il conflitto più costoso dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Una guerra che non è stata pagata alzando le tasse ma aumentando il debito pubblico e mandando il paese alla crisi. È ormai chiaro che invadendo l’Iraq gli Stati Uniti hanno commesso un terribile errore. Quasi 4000 soldati sono stati uccisi e oltre 58 000 sono stati feriti o si sono ammalati gravemente. Altri 7300 militari sono rimasti feriti o hanno contratto gravi malattie in Afghanistan. Centomila soldati americani sono tornati dalla guerra affetti da gravi disturbi psichici, che nella maggior parte dei casi diventeranno cronici. Per quanto terribile fosse il regime di Saddam Hussein, oggi la gente in Iraq sta molto peggio. Le strade, le scuole, gli ospedali, le case e i musei sono stati distrutti e i cittadini iracheni hanno problemi per le forniture di acqua ed energia elettrica, molto più di quanto non accadesse prima della guerra. Imperversa la violenza tra le fazioni e il caos che regna nel paese ha trasformato l’Iraq in una sorta di calamita che attrae terroristi di ogni sorta. L’idea che l’invasione dell’Iraq avrebbe portato la democrazia e fatto da catalizzatore al cambiamento in Medio Oriente sembra oggi una pura fantasia. Una volta pagato il prezzo di questa guerra, il debito nazionale americano sarà aumentato di 3.000 MLD di dollari. L’invasione dell’Iraq ha anche provocato un’impennata dei prezzi del petrolio. È per questo, e anche per altri motivi, che la guerra ha indebolito la nostra economia.” “Viste e considerate le sofferenze umane provocate dalla guerra in Iraq, può sembrare fuori luogo pensare al suo costo in termini economici. Le aride cifre non potranno mai cogliere e descrivere il dolore per le tante persone uccise e la sofferenza di chi è rimasto ferito o mutilato per il resto della vita. Tuttavia, riteniamo essenziale capire quanto è costata questa guerra.””La decisione di andare in guerra si è basata su una serie di false premesse, fra cui – per es. – l’esistenza di un legame fra Saddam Hussein e i terribili attacchi dell’11 settembre contro il World Trade Center e il Pentagono. A causa di informazioni errate fornite dai servizi segreti, l’Iraq è stato accusato di possedere armi di distruzione di massa, benché gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) abbiano poi negato la circostanza. Secondo molti, la guerra sarebbe durata poco e in Iraq sarebbe sbocciata la democrazia. E in ultimo, si pensava che la guerra sarebbe costata poco e che la si sarebbe ammortizzata con facilità. “ “Al contrario, la guerra si è rivelata enormemente costosa, sia come tributo di sangue sia per le casse dello Stato. Secondo le nostre stime, il costo economico totale e in termini di budget per gli Stati Uniti si aggirerà attorno ai 3000 miliardi di dollari, mentre il costo per il resto del mondo sarà pari a circa il doppio.” Joseph E. Stiglitz ha vinto nel 2001 del Premio Nobel per l’Economia. Prof. di Economia presso la Columbia University, è stato consigliere di Clinton durante il primo mandato Linda J. Bilmes, tra le più autorevoli studiose statunitensi di finanza pubblica, insegna alla Kennedy School of Government della Harvard University e ha ricoperto numerosi incarichi di governo. La guerra in Iraq fu sferrata senza alcun pretesto plausibile ed è stata condotta con metodi di inaudita violenza, a cui hanno partecipato anche i soldati italiani. Spesso sono stati fatti massacri di civili assolutamente gratuiti(come il bombardamento di una festa di nozze con 40 morti, o di pulmini pieni di civili). Rimarrà celebre tra i casi più efferati di tortura e crudeltà fine a se stessa quanto avvenne nel carcere di Abu Graib, in cui erano rinchiusi civili e anche ragazze al cui rastrellamento parteciparono anche soldati italiani. Moltissimi gli abusi sulla popolazione civile da parte dei soldati. Il massimo della violenza fu la città di Fallūja rasa al suolo da bombardamenti al fosforo, con la distruzione di 2/3 degli edifici. Gli abitanti erano 300.000. Nessuno sa quante furono le migliaia di morti. Ma Bush voleva provare le nuove armi al fosforo bianco. La tragedia di Falluja è più grave di quella di Hiroshima. Tra i superstiti i casi di cancro si sono quadruplicati, e sono nati molti bambini mostruosi, come avvenne a Hiroshima. Ma i media nascosero la strage e troppi italiani non ne hanno mai sentito parlare, mentre i nostri parlamentari di ambedue gli schieramenti continuare a votare per proseguire una guerra disastrosa, criminale e totalmente dissennata. Nel 2005 nel massacro di Haditha, una squadra di Marines assassinò 24 civili iracheni disarmati. Le varie milizie irachene (siano esse sciite, sunnite, curde o persino governative) sono ritenute responsabili di campagne di omicidi mirati o di vera e propria pulizia etnica (a Kirkūk 180.000 persone furono costrette a lasciare le proprie case, ma si stima che oltre un milione di iracheni abbiano lasciato il Paese. Nel 2005 l’ex primo ministro Iyād ʿAllāwī descrisse gli abusi della polizia del nuovo governo iracheno come “peggiori di quelli di Saddam”. Poche settimane dopo si scoprì una prigione nello stesso palazzo del governo dove i corpi speciali del governo iracheno (fortemente infiltrati dalle milizie sciite) sottoponevano sistematicamente a tortura dei prigionieri sunniti. Noi continuiamo a spendere in Afghanistan 2 milioni di euro al giorno. E’ giusto? E La Rrussa ha appena ordinato nuovi caccia e armi per 25 MLD. Ha senso? Era questa l’esportazione di democrazia promessa da Bush?
I numeri della guerra in Iraq
Secondo una rivista francese, al 2009 gli americani avrebbero avuto in Iraq 6.926 soldati uccisi,167 suicidi, 66.421 mutilati o feriti gravemente, 26.400 definitivamente fuori combattimento, 26.224 disertori e renitenti. Il 15% dei veterani ha problemi di tossicodipendenza, soprattutto da eroina. Sono da aggiungere 451 soldati uccisi e 5.901 feriti della coalizione alleata Almeno 4.000 soldati inglesi presentano problemi mentali. Le agenzie dei contractor e dei mercenari hanno subito 5.076 morti e 14.382 feriti. Dei morti, 1261 sono statunitensi (ufficialmente 445 e 3307 feriti), spesso presentati come centroamericani.I camionisti stranieri uccisi sono 1053 e 1830 feriti, cui vanno aggiunti 157 membri delle Nazioni Unite uccisi e 244 giornalisti. Inoltre 5.981 volontari e civili arabi morti in Iraq. Gli iracheni hanno avuto 427.902 morti civili, più di 10 volte di più dei guerriglieri morti in combattimento che sono 36.581. In totale la guerra al Terrore è costata a chi l’ha fatta 20.124 morti e 143.979 feriti.

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