Oggi, 13 luglio, si è tenuta la seconda edizione del Belluno Pride, un’occasione fondamentale di mobilitazione per le battaglie che ogni giorno la Rete degli Studenti Medi Belluno-Feltre porta avanti all’interno delle scuole di tutta la provincia.
“Grazie alla giornata del pride siamo liberi di essere ciò che siamo, liberi di esprimerci. Ma vorremmo sentire questa libertà sulla nostra pelle ogni singolo giorno, nelle strade, nelle scuole e in ogni città, senza avere paura.”
Lo afferma Laura Faoro, coordinatrice della Rete Studenti Medi Feltre-Belluno
“Questa è una giornata di celebrazione – prosegue Laura Faoro – ma è purtroppo anche una giornata di grande delusione. Delusione nei confronti di chi non ci ascolta, di chi non prova interesse nel tutelare i diritti delle minoranze. In questi anni è stato difficile non notare l’incredibile provincialismo e bigottismo della provincia di Belluno, ancora radicata nei valori di una società che non ci rappresenta, che continua a ritenere che la diversità sia da emarginare o da ignorare. Un esempio tangibile sono le dichiarazioni dell’assessore La Grua al consiglio comunale di Belluno del 3 aprile, che ha paragonato il figlio di una coppia omogenitoriale a quello di una persona e un cane, affermazione inappropriata e vergognosa. Sono episodi come questo che ci fanno capire l’importanza del Pride anche nelle nostre zone, per iniziare un percorso e costruire insieme una provincia che sia inclusiva e a misura di tutti”.
“Ciò che emerge non è solo una forte ignoranza da parte di chi ci governa, ma anche una mancanza nell’educazione che riceviamo a scuola, una scuola che tratta gli studenti come dei contenitori vuoti da riempire di nozioni. – afferma Serena De Marchi, della Rete Studenti Veneto – Oggi siamo scesi in piazza e ci sentiamo liberi e sicuri, ma vorremmo che fosse così ogni giorno, anche all’interno delle nostre scuole. La richiesta degli studenti è di scuole che li tutelino e che gli diano la possibilità di essere se stessi, che si preoccupino di educare all’affettività, alle relazioni, al consenso in modo inclusivo. Nella provincia di Belluno è stata approvata la carriera alias, una misura che permette agli studenti transgender di usare il nome d’elezione nei documenti scolastci ufficiali, in una sola scuola, e il nostro obiettivo è farla approvare in tutte le scuole del bellunese. Solo con queste misure le scuole possono diventare luoghi veramente inclusivi.
Queste sono le rivendicazioni che come associazione studentesca abbiamo portato in piazza oggi; – conclude De Marchi – noi studenti continueremo a lottare senza tregua per un mondo più giusto”.
Le precisazioni del consigliere La Grua a Faoro