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Ristrutturazione palazzi, pagamento docenti Ateneo Verona, quaterna irrituale candidati Fondazione. Perale interroga il sindaco De Pellegrin

Marco Perale, consigliere comunale del Capoluogo

Belluno, 22 aprile 2024 – Perché non è più tempo di ristrutturare i grandi palazzi? Perché mai la Fondazione dovrebbe pagare due docenti dell’Ateneo di Verona? E perché quella dichiarazione tesa a sminuire la neo consigliera designata in Fondazione Cariverona?

Lo chiede il consigliere del gruppo Insieme per Belluno Bene Comune Marco Perale nella domanda di attualità presentata oggi pomeriggio in Consiglio Comunale di Belluno.

Ecco il testo della richiesta

Al Sig. Sindaco del Comune di Belluno.

Il sottoscritto Marco Perale, consigliere comunale del gruppo “Insieme per Belluno Bene Comune”, alla luce delle dichiarazioni del sig. Sindaco apparse ieri, 21 aprile 2024, a pag. 20 del quotidiano “Corriere delle Alpi” sotto il titolo “Sostegno per piccoli interventi e per i docenti dell’Università”,
come previsto dall’art. 57 del Regolamento del Consiglio Comunale di Belluno, presenta la seguente
DOMANDA DI ATTUALITA’:

1) A fronte della dichiarazione che “Non è più il tempo della ristrutturazione dei grandi palazzi”, lo scrivente chiede quando sia stata assunta dalla Giunta una decisione strategica di tale portata – mai arrivata in Consiglio – che contraddice gli ultimi 30 anni di politica museale di tutte le diverse amministrazioni di ogni colore che sono susseguite a Belluno negli ultimi decenni, bloccando a tempo indeterminato il progetto di concludere – come concordato con Fondazione Cariverona al momento dell’inaugurazione del nuovo Museo nel 2017 – il recupero di Palazzo Fulcis con l’acquisizione e il recupero dell’ultimo lotto mancante, che avrebbe finalmente consentito di aprire in città uno spazio dedicato all’arte Moderna e Contemporanea (dove valorizzare artisti bellunesi del ‘900 come Murer, Tomea o Buzzati), cancellando inoltre il nuovo Museo Archeologico già progettato al piano terra di Palazzo Bembo, gettando alle ortiche anni di trattative con la competente Soprintendenza padovana.

2) In merito al progetto universitario in fase di definizione con l’Ateneo di Verona – mai portato in Commissione III – a fronte della dichiarazione che “Se la Fondazione sostenesse i costi di un paio di docenti sarebbe un aiuto preziosissimo” lo scrivente chiede se, e in che termini, la nuova governance della Fondazione abbia già deliberato una nuova politica erogatoria in base alla quale ora finanzierà anche spese correnti relative al personale, finora espressamente vietate, contraddicendo e superando la scelta adottata 7 anni fa di erogare fondi solo in base ai bandi annuali su temi individuati dal Consiglio generale.

3) Ultima domanda: perché sminuire fin dal primo giorno la nomina della consigliera di Belluno scelta dal Consiglio Generale della Fondazione all’interno della irrituale quaterna presentata dal Comune di Belluno dopo la bocciatura dei tre nomi presentati inizialmente, dichiarando che il “vero” candidato del Comune di Belluno era invece un altro, bocciato quindi due volte, e che “la scelta è caduta su una donna” solo “per una questione di rappresentanza di genere”?

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