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11 settembre, 22 anni dopo * di Filiberto Dal Molin

Nell’articolo “Numeri da non credere” di Venerdì 2 giugno 2023 il giornalista di “La Repubblica” Jaime D’Alessandro esamina i cosiddetti complotti e uno di questi riguarda le Torri Gemelle di New York.
Per ognuno degli 11 casi considerati viene proposta una ipotesi e vengono esaminate tre possibili risposte. Nel caso di specie si chiede se l’attentato alle Torri gemelle sia stato organizzato dagli Stati Uniti. Le risposte raccolte dal giornalista sono: 46% sicuramente falsa; 22% probabilmente falsa e 32% plausibile o probabilmente vera.

In quei giorni del 2001 vi erano in effetti vivaci discussioni in merito e molti si aspettavano che il presidente Bush decidesse di rispondere alle domande che gli erano state poste dal regista americano Michael Moore, autore del film Fahrenheit 9/11, vincitore della Palma d’oro al festival di Cannes 2004. Il presidente non ha mai risposto; i suoi collaboratori hanno spiegato lo svolgimento dei fatti e alcuni tecnici hanno motivato l’inevitabile crollo delle torri dopo l’impatto con i due aerei, mostrato centinaia di volte in TV e sui giornali. Tra gli altri un particolare interesse riguardava il crollo dell’edificio n° 7 e la sorte degli altri aerei dirottati, mai chiaramente definita.

Quell’evento è stato determinante come “casus belli”, con cui il presidente Bush ha motivato la necessità di portare la guerra al terrorismo in Iraq e in Afghanistan. La guerra è durata 20 anni, anche col contributo delle truppe italiane, programmaticamente coinvolte come missione di pace “antica Babilonia”. Quindi l’Italia e altri Paesi europei dovrebbero essere molto interessati alla realtà storica di quei giorni. A distanza di 22 anni dall’evento l’ex presidente George Walker Bush, se non ha ancora scritto le sue memorie sulla guerra da lui stesso voluta e battezzata “Enduring freedom”, dovrebbe finalmente rispondere ad alcune domande che proviamo a formulare.

Egregio presidente, è vero o falso che Suo fratello minore Marvin P. era stato responsabile della società Securacom/Stratesec che curava la sicurezza del complesso degli edifici del World Trade Center e della United Airlines all’aeroporto internazionale di Dulles fino al 2000?

che Suo cugino Wirt Walker III era amministratore delegato della medesima società, la stessa che si occupava anche della sicurezza del laboratorio di Los Alamos?

che gli agenti della Securacom /Stratesec, dopo l’attentato del 1993 ogni giorno facevano il giro di tutti i piani con i cani antibomba controllando persone, pacchi e scatoloni che entravano nel perimetro dei sette edifici del WTC, controllati da telecamere e porte blindate ovunque?

che il portiere capo del WTC William Rodriguez il mattino di giovedì 6 settembre 2001 non trovò più Woopy, il suo cane preferito, e neppure gli altri cani? Gli dissero” per ordini dall’alto”?

che senza ordini ufficiali e senza motivazioni esplicite la Securacom/Stratesec aveva eliminato la sorveglianza cinofila antibomba?

che la mattina di sabato 8 settembre venne staccata la elettricità alle due torri e all’edificio n°7 perché dovevano essere modernizzati i cavi internet e l’elettricità tornò alle 14 di domenica 9 settembre?

che senza il controllo dei cani antibomba e delle telecamere nelle torri quasi vuote di persone un grande numero di sconosciuti inviati dalla società di Suo cugino, si mosse liberamente all’interno delle due torri e che una parte di questi erano artificieri?

che probabilmente le torri non vennero nuovamente cablate ma alcuni si accorsero che minuscoli cilindri erano stati applicati ai pilastri; più di mille cilindri con termite sigillati su 244 pilastri?

che l’11 settembre erano state previste 16 esercitazioni militari coordinate dal capo di stato maggiore Richards Myers, due delle quali dal settore di difesa aerea nord-orientale con sede a Rome, nello Stato di New York, la Vigilant Guardian e la Northern Vigilance?
che uno dei bersagli immaginati era il W.T.C., cioè le due torri?

che John O’Neill, uno dei più attivi e implacabili cacciatori di terroristi, era stato assunto come capo della sicurezza del W.T.C. per 350.000 dollari l’anno e avrebbe iniziato il nuovo lavoro l’11 settembre?

che l’agenzia Nsa, grazie ai satelliti spia e all’elettronica, era in grado di intercettare ogni informazione via etere attraverso Echelon e quindi conosceva da mesi i nomi e le identità dei terroristi, gli obiettivi degli attacchi, le date programmate e le fonti di finanziamento. Ma la direzione bloccò tutte le indagini di CIA ed FBI?

che gli Stati Uniti, col progetto Darpa, da anni avevano realizzato e collaudato il controllo da remoto dei velivoli civili dirottati?

che i Servizi segreti tedeschi, inglesi, francesi, marocchini, giordani, egiziani, israeliani e russi avevano avvertito FBI, CIA e Casa Bianca del piano “Bojinka” di Atta e della cellula di Amburgo, con gli aerei di linea?

che acquisti massicci di opzioni put sulle linee aeree americane erano state acquistate nelle banche americane svizzere tedesche e francesi, definito il caso più grave di insider trading mai avvenuto?

che il crollo dell’edificio 7 del W.T.C, minato come le due torri, era stato programmato per distruggere le prove che in quella sede era stato sistemato il controllo da remoto degli aerei dirottati?

che per questo “casus belli”, al fine di giustificare la Sua personale guerricciola di 20 anni, è morto John O’ Neill (con un piano di perfido umorismo) 90 minuti dopo aver preso servizio col suo nuovo incarico, e solo altre 2976 persone? Le altre erano state avvisate?

Grazie Presidente, attendiamo le Sue risposte da 22 anni. Non ci faccia attendere oltre!
Se fossi stato interpellato da Jaime D’Alessandro sulle 2 torri avrei risposto che attendo le risposte di George W. Bush.

Se fossi il giornalista Jaime D’Alessandro studierei meglio i casi di ipotetico complotto; come ha fatto il giornalista free lance Franco Fracassi col suo libro “Burning down 9/11” edito da lui stesso nel 2021, cui mi sono largamente ispirato.

Filiberto Dal Molin

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