Belluno, 10 giugno 2021 – “Dobbiamo farci trovare pronti in merito ai trasferimenti di competenze in tema sociale agli Ats, Ambiti territoriali sociali, con cui di fatto, secondo legge regionale, è richiesto ai comuni, e quindi anche al Comune di Belluno, di operare come una vera e propria Azienda Sociale, senza averne gli strumenti”.
Lo sostiene il candidato sindaco di Belluno Giuseppe Vignato a due giorni dal voto.
“Di questo – prosegue Vignato – siamo consapevoli (anche il Comitato d’intesa e il mondo del Terzo settore ci ha messo in guardia su questo) e dobbiamo correre ai ripari. Come? Ad esempio promuovendo l’avvio della Consulta Terzo Settore e sperimentando nuove forme di assistenza pubblico/Terzo settore nel sociale. Ancora, supportando la ricerca di strumenti finanziari alternativi al pubblico e incentivando enti, cooperative e associazioni con formule gestionali efficaci nella gestione dell’Ats.
Più in generale sul welfare è necessario investire sui servizi a sostegno della natalità, dei neogenitori e delle famiglie oltre a favorire iniziative a favore delle famiglie con persone con disabilità. Questo serve a Belluno perché il Comune, in merito alle politiche di welfare, ha competenze notevoli che solo progettualità, autorevolezza e tavoli di concertazione possono garantire. Bisogna continuare ad assicurare e a rafforzare nuove forme di assistenza: dal co-housing – coabitazione solidale per persone svantaggiate – alla domotica, cioè tecnologie che consentano l’autosufficienza delle stesse. Bisogna poi supportare la ricerca di strumenti finanziari alternativi al pubblico e favorire la nascita di Centri per anziani autosufficienti in centro e nelle frazioni; per il contrasto alla povertà estrema e in aiuto a chi è senza dimora è in corso un’importante collaborazione con la Caritas per l’avvio di una struttura residenziale.
Ancora – conclude Vignato – si intende proseguire il dialogo strutturato in sinergia con le istituzioni scolastiche, l’azienda Ulss 1 Dolomiti e le associazioni attive del territorio per contrastare l’insorgenza dei comportamenti devianti, del disagio sociale e relazionale, la dispersione e l’abbandono scolastico dei più giovani”.