Secondo le ultime indiscrezioni, per il momento si allontana l’ipotesi di introdurre l’obbligatorietà della fattura elettronica per il regime forfettario.
Potrebbero però essere apportati dei correttivi per quanto riguarda i coefficienti di redditività.
Per come è attualmente strutturato, il forfettario è un regime fiscale agevolato destinato a tutti i contribuenti che, nell’anno precedente, hanno conseguito un compenso non superiore a 65.000 euro e sostenuto spese inferiori ai 20.000 euro lordi per lavoro dipendente, lavoro accessorio e compensi a collaboratori.
Rientrano anche quelle somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati e quelle versate per le prestazioni di lavoro fornite dallo stesso imprenditore o dai suoi familiari.
Dovrebbe restare invariato il tetto massimo di 65.000 euro di compensi o ricavi, con le aliquote per le nuove attività che oscillano tra il 5 ed il 15%.
Come si apprende dalla nota di aggiornamento del Documento di finanza pubblica, al vaglio c’è l’ipotesi di un nuovo regime biennale a beneficio delle persone che superano i 65.000 euro, entrando di fatto nella tassazione normale.
Volendo fare una panoramica generale della situazione, ad oggi sono circa 1,9 le partite IVA a regime forfettario, ognuna delle quali paga mediamente 1.730 euro di sostitutiva.
Come dimostrano i dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è registrato un notevole aumento di nuove partite IVA del 54,1% rispetto al secondo trimestre del 2020, arrivate a ben 147.153.
Tra queste 61.153 hanno aderito al forfettario. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto sapere che, tra le nuove partite IVA, il 62,3% è composto da uomini, il 47,5% da giovani under 35 ed il 17,7% da persone nate all’estero.
Questo regime sta conquistando sempre più persone, in particolare imprenditori e professionisti, per i notevoli benefici garantiti. I requisiti per rientrare nel regime forfettario sono esposti in modo breve e immediato nel sito di Fatture in Cloud, l’azienda che mette a disposizione di freelance e PMI un software intuitivo e utile per gestire un’attività e snellire le pratiche amministrative che appesantiscono il carico lavorativo delle partite iva.
Per quanto riguarda l’ipotesi che la fattura elettronica potesse diventare obbligatoria anche per le partite IVA forfettarie dal 1° gennaio 2022, questa possibilità, almeno per il momento, sembra essere sfumata.
Inoltre, è stato sottolineato che l’obbligatorietà dell’e-fattura, al di sotto di una determinata soglia di guadagni, non è compatibile con le direttive dell’Unione europea.