“Leggiamo oggi sulla stampa il nulla di fatto riguardo l’incontro avuto dalla Provincia con Terna. A differenza di Enel, Terna gioca a rimpallare la questione fra le istituzioni, cercando un varco per imporre un progetto anacronistico. Prima i Comuni, poi la Provincia e ora la Regione, cercando di creare più conflitti possibile fra i vari enti nel perfetto stile dividi et impera”.
Lo sostiene l’Associazione Vivaio Dolomiti all’indomani dell’incontro istituzionale con Terna.
“Ricordiamo che non esistono vecchi o nuovi progetti per il Veneto, ne esiste uno solo che parte dall’Austria (Lienz) e arriva nel Veneziano, la cui linea principale di trasporto passa sopra scuole, asili e abitazioni. Da anni la Soverzene-Scorzè funziona marginalmente. E poco importa se la tensione dei cavi sarà a 220 KV visto che tutta la struttura verrà armata a 380 KV, con tralicci impattanti su tutto l’ambiente circostante: le criticità sono le medesime e al gioco del cavallo di Troia non crede più nessuno.
Dopo aver interrato la Dolo-Camin e la linee nella laguna veneta, cosa stiamo aspettando a farlo anche nel Bellunese, terra delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità per l’Unesco?
Ricordiamo gli incendi del 2018 in Agordino e a Soverzene causati dai cavi spezzati e gli innumerevoli blackout che hanno colpito la nostra provincia nell’ultimo decennio. Ricordiamo le famiglie rimaste senza energia elettrica per giorni durante le nevicate. Non siamo mai stati contrari all’opera in se, lo siamo ad un progetto vecchio, costruito male, superato dai tempi e del quale non si comprendono gli sviluppi futuri perché mai sono stati spiegati e nessuno crede che la razionalizzazione della rete nella media Valle del Piave sia fine a se stessa
Il Bellunese – conclude la nota di Vivaio Dolomiti – ha urgente bisogno di infrastrutture, ma devono smetterla di proporci progetti da terzo mondo. Anche i montanari hanno una dignità, pari se non superiore al resto del paese”.