Bernardino da Feltre, noto anche come Bernardino Tomitano, beato per la Chiesa, è nome ben conosciuto non solo nella sua città, ma anche in Veneto e oltre. A lui, ma anche all’omonimo Bernardino da Siena, si deve l’istituzione dei Monti di pietà che volevano combattere il prestito a interesse dei banchi degli ebrei. Della figura di questo frate francescano, noto per la sua predicazione e vissuto dal 1439 al 1494, si occupa ora l’ “Archivio Storico Cenedese”, arrivato al quinto anno di uscita, pubblicato a Vittorio Veneto con cadenza annuale per cura dell’associazione Serravalle Viva.
Autore del saggio (uno dei quattro contenuti in questo numero che si completa anche con due “comunicazioni”, altrettante “Brevi” e le recensioni) è il medievalista, docente universitario, Paolo Evangelisti. L’autore ha analizzato una serie di omelie del religioso feltrino sulla moneta. Va ricordato che la Chiesa, non si sa quanto ascoltata, proibiva, sul dettato evangelico, il prestito ad interesse con il motto “Date nihil sperantes” (Prestate senza chiedere nulla, se non la restituzione della somma prestata). Doveva essere pura carità. Se fosse stato così i banchieri fiorentini non sarebbero mai diventati quello che sono stati, i Medici tra i primi.
Ma non era così, anche perché gli ebrei, che non erano cattolici, non erano vincolati dal precetto della carità e quando si aveva bisogno di danaro si doveva andare ai loro banchi che fornivano denaro a interesse (a quel tempo si diceva usura). Contro di loro si scagliarono nella seconda metà del Quattrocento i francescani dalla cui iniziativa sorsero i Monti di pietà che troviamo presenti nelle podesterie della Serenissima (ma non a Venezia).
Evangelisti coglie il significato che il predicatore feltrino attribuiva al meccanismo del funzionamento economico in una complessa allegoria del mercato dove il cristiano è il compratore, Dio è il venditore di salvezza, la moneta è carità e Cristo l’intermediario. Da qui sorge il modello cristiano dei Monti di pietà che ebbero un ruolo fondamentale nell’economia cittadina dello Stato serenissimo. Va ricordato che pochi anni dopo la nascita dei Monti, nel 1509 all’inizio della guerra di Cambrai, gli ebrei si rifugiarono a Venezia dove nel 1516 nacque il famoso ghetto.
Sante Rossetto