Il capitalismo è un sistema sociale fallito. Tutte le altre forze politiche lo vogliono preservare e amministrare. Noi pensiamo vada rovesciato. In questi 30 anni tutte le forze politiche ( anche a sinistra) si sono alternate al governo nazionale e/o nelle amministrazioni locali per gestire le politiche antioperaie e antipopolari nell’interesse del capitalismo. Noi siamo l’unica sinistra che non si è mai compromessa nelle politiche dominanti e che le ha sempre combattute a viso aperto.
Per questo vogliamo portare nella prossima campagna elettorale un programma di rivendicazioni che nessun altro partito sostiene:
– LA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A 32 ORE SETTIMANALI A PARITA’ DI PAGA E IL RIPRISTINO DELL’ETA’ PENSIONABILE A 60 ANNI (O 35 ANNI DI LAVORO): per ripartire il lavoro tra tutti e tutte, perché nessuno sia privato del lavoro.
– L’ABOLIZIONE DI TUTTE LE LEGGI DI PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO DEGLI ULTIMI 30 ANNI: per restituire ai giovani e alle donne la dignità del lavoro e i suoi diritti, contro ogni forma di prestazione servile, ricattata, gratuita.
– L’ANNULLAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO VERSO LE BANCHE: per liberare i 70 miliardi annui ( di soli interessi) oggi versati alle banche, a favore di sanità, istruzione, lavoro, diritti.
– LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE, SENZA INDENNIZZO PER I GRANDI AZIONISTI: per farla finita con lo strozzinaggio del capitale finanziario a danno di lavoratori e popolazione povera.
– LA NAZIONALIZZAZIONE, SENZA INDENNIZZO, A PARTIRE DALLE AZIENDE CHE LICENZIANO O INQUINANO: per difendere i posti di lavoro, riconvertire la produzione, tutelare l’ambiente, contro i saccheggi e le rapine del profitto ( spesso ingrassato da risorse pubbliche).
– UN GOVERNO DEI LAVORATORI, BASATO SULLA LORO FORZA E LA LORO ORGANIZZAZIONE: l’unico governo che possa realizzare queste misure.
A chi obietta che questo è un programma “incompatibile” con le “leggi dell’economia”, rispondiamo che è l’economia CAPITALISTA ad essere incompatibile con la difesa del lavoro, dell’ambiente, della salute, dell’istruzione. Per questo ci battiamo per una alternativa di società, in cui siano i lavoratori a comandare. Perché sia la maggioranza della società a decidere del proprio futuro, non un pugno di capitalisti e di banchieri.