
Pugno di ferro della maggioranza nella discussione sulla riforma della sanità veneta, in Consiglio regionale. Dopo lo stop alla trattativa annunciato la scorsa settimana, oggi i lavori sono ripresi, con pochi minuti di ritardo sull’orario previsto, andando avanti senza interruzioni, come mai accaduto dall’inizio della discussione sul progetto di legge 23. L’obiettivo, spiega il capogruppo leghista Nicola Finco, è quello di arrivare entro giovedì sera all’approvazione dell”emendamento 1314, il cosiddetto “canguro”, che definisce l”istituzione di nove Ulss, sette provinciali più una Pedemontana e una del Veneto orientale. Il che è possibile perché, secondo i calcoli della maggioranza, all’avvio dei lavori odierni rimanevano all’opposizione 22 ore di interventi.
Il “canguro” ha infatti riscritto l’articolo 12 facendo decadere gli emendamenti ostruzionistici dell’opposizione, che è riuscita a presentare solo una ventina di sub emendamenti nei dieci minuti concessi dal presidente del Consiglio Roberto Ciambetti.
E, se è vero che proprio il tempo ridotto concesso da Ciambetti ha scatenato pi§ di qualche polemica, è anche vero che ha sortito l’effetto desiderato. Perché ora l’opposizione può argomentare quanto vuole, sfruttando ogni minuto di discussione a disposizione per ognuno dei sub emendamenti che ha presentato, ma nulla potrà impedire che giovedì sera si arrivi a votare il 1314, approvando così le nove Ulss. Anche perché le sedute di domani e di giovedì, inizialmente convocate alle 10.30, sono state anticipate alle 9. Un’ora e mezza in più per arrivare con nonchalance a chiudere la partita entro giovedì sera.
E poco importa se poi rimarranno altri articoli da discutere, perché dopo l’Azienda Zero, su cui le trattative si sono già concluse, il pezzo forte della riforma è questo. E poco importano, a quanto pare, anche gli appelli della minoranza e le proposte estreme come quella (fatta prima dal consigliere democratico Claudio Sinigaglia e rilanciata poi da Marino Zorzato di Area Popolare) di ritirare tutti gli emendamenti e approvare la legge in due ore se la maggioranza fosse “tornata alle sette Ulss provinciali”, inizialmente volute dal governatore Luca Zaia e tutt’ora sostenute da alcuni membri della maggioranza, come il relatore del Pdl Fabrizio Boron (Lega Nord).
“La maggioranza è ostaggio di quattro o cinque dei suoi, altrimenti saremmo già d’accordo per le sette Ulss”, afferma Zorzato, mentre il dem Piero Ruzzante prova a usare il regolamento per spaccare la maggioranza chiedendo il voto segreto per il sub emendamento di opposizione che prevede l”istituzione di sette Ulss. Ma Ciambetti si dimostra inflessibile e procede spedito, mentre il clima si scalda e il consigliere tosiano Andrea Bassi si fa riprendere formalmente più volte. I lavori di oggi dovrebbero terminare tra le 19.30 e le 20, per riprendere poi domani alle 9. Senza sorprese, sostiene Ciambetti, a meno che la minoranza non decida di accorciare i tempi e ritirare i sub emendamenti per arrivare prima all’ormai inevitabile approvazione del 1314.
(Fat/ Dire)