A cent’anni di distanza dall’inizio della Grande guerra, un evento che ha travolto la vita di milioni di persone provocando immani carneficine, distruzioni, povertà, epidemie, ovunque si susseguono celebrazioni, mostre, presentazione di libri e nuovi studi, spettacoli dedicati a quel periodo che ha profondamento segnato il destino dei popoli coinvolti.
Di tutto ciò parlerà il prof. Marco Rech, appassionato studioso e autore di numerosi libri sulla prima guerra mondiale, in un incontro che si terrà giovedì 26 novembre alle 20.30 presso la sala riunioni della Biblioteca comunale di Cesiomaggiore. Con l’ausilio di immagini d’epoca ripercorrerà le vicende militari che portarono all’invasione austriaca, per soffermarsi più diffusamente sugli effetti che questa provocò nella vita di donne, bambini, anziani, vittime inermi della follia bellica.
Uno degli episodi che colpì particolarmente il Friuli e il Veneto fu la famigerata rotta di Caporetto dell’ottobre 1917, che permise all’esercito austro-ungarico di impadronirsi di vasti territori da sfruttare. Tutti sanno che l’anno dell’occupazione (novembre 1917 – ottobre 1918) è passato alla storia con l’appellativo di an de la fan. Molte volte si sente usare ancora nelle nostre zone il detto dialettale: l’è lonc come l’an de la fan, per indicare le lungaggini di una persona nel concludere un lavoro. Fatto sta che effettivamente la popolazione del Feltrino ebbe a sopportare le pene più pesanti, riguardo alla fame, essendo stata per quel lungo anno terra di occupazione per eccellenza. Nei paesi c’era sempre una cospicua presenza di truppe in arrivo dal fronte o in partenza verso i monti di prima linea. Una divisione dislocata in alloggi requisiti in una piccola borgata poteva creare grossissimi problemi: venticinquemila uomini venivano ad occupare spazi che potevano dare sostentamento, in periodo di pace, a poco più di duemila persone. Un abisso. È anche comprensibile che in momenti di penuria di viveri ognuno si arrangiasse come meglio poteva. Di qui i saccheggi, i furti e tanti atti vandalici che caratterizzarono quel periodo.