Cosa c’entra il Gruppo Coltivare Condividendo con il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America attualmente oggetto di negoziati segreti)?
A chiederselo è Tiziano Fantinel, portavoce del Gruppo Coltivare condividendo, quando una troupe della famosa trasmissione televisiva Report di Milena Gabanelli lo ha contattato per realizzare un servizio televisivo che andrà in onda su Rai3..
“Il TTIP – spiega Fantinel – è uno dei quei trattati semi sconosciuti ai più, siglati da burocrati di alto livello, che sembrano tanto lontani dal nostro vivere, ma che in realtà hanno un impatto devastante anche sul nostro quotidiano. Un trattato che, in nome del libero commercio rischia di spalancare le porte a OGM e carne zeppe di ormoni, che concede poteri enormi alle multinazionali e spazza via pratiche e tutele soprattutto in ambito agricolo.
La redazione di Report – prosegue Fantinel – ha individuato nel nostro gruppo un esempio di resistenza attiva alle imposizioni calate dall’alto, una resistenza molto pratica, diretta, fatta di piccoli ma significativi gesti. Così ci siamo trovati a raccontare il nostro agire in favore della biodiversità, delle coltivazioni tipiche e locali, delle pratiche di coltivazione sane e sostenibili, ma soprattutto dell’agricoltura relazionale, del costruire assieme, della conoscenza e delle pratiche diffuse e partecipate.
Ci siamo soffermati molto sulla questione “sementi antiche e locali”, sulle sementi riproducibili, che è vitale siano “libere” e mai soggette a brevetti o limitazioni di legge. Ed è fondamentale coltivarle e diffonderle assieme alla conoscenza sul come riprodurle in modo corretto. E’ folle che ci sia qualcuno che vende o utilizza fagioli destinati all’alimentazione per essere seminati.
Abbiamo accompagnato la troupe all’orto biodiverso di Johannes ad Arson, il campo catalogo con 25 varietà di cereali a Colfranco, il vivaio biologico di Porcen e l’agriturismo in Valle di Seren. Abbiamo mostrato la mostra delle sementi antiche bellunesi, che ha ormai superato le 150 varietà, e le piantine figlie di quei semi che stanno crescendo in centinaia di orti e campi. Abbiamo ribadito con forza che l’ enorme potenzialità di questa nostra terra è rappresentata in primis dall’enorme biodiversità coltivata (inesistente altrove, spazzata via dalle monoculture intensive).
Una miriade di varietà di fagioli, mais, cereali, ortaggi, frutta.. tipiche della nostra zona, introvabili altrove e capaci di rendere unici menù e pietanze. Piante che si sono adattate a clima e territorio ottime per un coltivare sano, sostenibile, biologico. Molto importante anche un altra tipicità della nostra zona..il “coltivare diffuso”. Un’agricoltura molto legata all’auto produzione, caratterizzata da moltissime piccole aziende famigliari, le vere salvatrici della biodiversità e capaci di tutelare il territorio (cosa che non fanno le grandi aziende pervase dal dogma del “massimo profitto e massima resa).
Queste due grandi ricchezze della nostra Terra sono pero’ assai poco aiutate da una politica agricola che privilegia soprattutto viticoltura chimica e zootecnia. Che incentiva la singola azienda, il singolo individuo e poco il coltivare collettivo. Siamo convinti – sottolinea Fantinel – che per la nostra agricoltura, anziché riempire di contributi i vigneti di prosecco, sarebbe più utile incentivare acquisti collettivi di mezzi meccanici (trebbie, selezionatrici ottiche ecc..), a uso collettivo, utili per abbattere tempi e costi di produzione. Lo affermiamo noi che, come gruppo non abbiamo mai chiesto né cercato finanziamenti e contributi pur avendo organizzato eventi e progetti che hanno avuto un notevole riscontro, più di tanti altri super finanziati e sponsorizzati!
Ma tornando alla domanda iniziale, cosa c’entra il Gruppo Coltivare Condividendo con il TTIP?
Forse nulla, o forse è uno dei tanti esempi di come i cittadini, i contadini, chi ama la propria terra riesce a auto organizzarsi e, relazionandosi con altre persone a costruire percorsi e progetti che tutelano e salvaguardano, che difendono e diffondono gli elementi essenziali della vita, l’ essenza del vivere, la biodiversità, la terra, l’acqua, le relazioni. Persone che con pochi mezzi, ma con tanta passione e amore, mai da soli, ma uniti ad altre persone, lottano in contrapposizione all’enorme potere delle multinazionali che condizionano pesantemente le scelte politiche e i trattati, che insidiano la sovranità alimentare. Persone che non si piegheranno mai alla cecità di leggi e norme, sentenze e direttive.
“Pensiamo spesso ai nostri vecchi – conclude Tiziano Fantinel – che durante la Prima guerra mondiale preferivano morire di fame piuttosto che mangiare i semi. Oppure i nostri emigranti in Brasile o Argentina, che si portavano poche cose, ma non abbandonavano mai i loro preziosi semi.
Chi controlla i semi controlla il cibo e controlla il mondo.
Potranno fare tutte le leggi del mondo, ma i “nostri” semi non li controlleranno mai!”