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Obbligo per la pubblica amministrazione di utilizzo del mercato elettronico: quale effetto sul territorio?

confcommercio bellunoSi è svolto lo scorso 3 giugno un importante incontro presso la sede di Anci Veneto a Selvazzano Dentro (PD), tra i rappresentanti di Confcommercio Belluno, il segretario regionale di Confcommercio Veneto Eugenio Gattolin e i rappresentanti dell’Associazione Comuni Italiani del Veneto Giorgio Dal Negro (presidente), Dario Menara (direttore) e Gino Pante (referente per le provincie di Belluno e Treviso). “Sul tappeto” il tema di grande attualità relativo all’obbligo imposto a tutta la Pubblica Amministrazione ad utilizzare esclusivamente, nelle modalità e categorie indicate, il sistema “MEPA” per i propri acquisti. Tale prescrizione induce i comuni e le comunità montane di tutta Italia a rivolgersi, per pressoché tutti gli acquisti, ad un portale istituito dal Ministero delle Finanze, ove possono essere presenti solamente i fornitori accreditati.

Ineccepibile, viste le motivazioni sancite dai due decreti “Salva Italia”, se ciò riguarda comuni di città metropolitane che acquistano quantitativi importanti di merci e che dunque daranno in questa maniera piena evidenza della tracciabilità di ogni transazione. Ma cosa avviene nei comuni più periferici, nelle realtà più marginali o disagiate, come quelle che caratterizzano la nostra area, ove gli uffici comunali sono usi ad acquistare piccoli quantitativi di beni di consumo presso i negozi di vicinato del proprio territorio, concorrendone dunque a mantenere anche la vivacità economica dello stesso?

Il rischio, palesato e condiviso da tutti i soggetti che erano presenti alla riunione è che si scivoli nello scaricare ancora una volta sulla collettività i costi derivanti dai tempi di accreditamento e registrazione che le ditte inevitabilmente dovranno rendere assorbibili attraverso un aumento del prezzo del bene o servizio offerto, oltre a quelli derivanti dall’ulteriore operazione amministrativa alla quale saranno soggetti i funzionari pubblici, finanziati sempre attraverso risorse provenienti dalla collettività. Inoltre, come sarà possibile per la pubblica amministrazione valutare la qualità di quanto acquista se dovesse solo raccoglierne le specifiche attraverso il canale “on line”?

L’incontro si è concluso prendendo atto del rapporto sinergico costituitosi in quest’ambito dalle due associazioni (Anci e Confcommercio) entrambe focalizzate verso la tutela e salvaguardia del tessuto economico e sociale del proprio territorio di riferimento, proponendo di portare a livello nazionale queste istanze e problematiche per valutare l’eventuale inserimento di una soglia minima entra la quale si possa derogare all’utilizzo del MEPA e dunque garantendo procedure più snelle in grado di far incontrare domanda e offerta in maniera efficace perseguendo primo fra tutti l’interesse di mantenere la sostenibilità dell’economia delle aree a meno densa popolazione della nazione.

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