Il movimento autonomista bellunese L’Intesa Dolomitica esprime grande soddisfazione per la salvezza della Provincia di Belluno contenuta nel ddl approvato dal governo.
Un risultato questo di enorme importanza per la nostra terra – afferma la nota del Coordinamento provinciale Lid – che apre sicuramente scenari carichi di nuove ed interessanti opportunità per la nostra Provincia alla quale ora andrà trasferita l’autonomia finanziaria e amministrativa prevista, e non ancora concessa, dall’art. 15 dello Statuto della Regione Veneto.
La concessione della deroga al parametro della popolazione da parte del Governo è un segnale di come la specificità del territorio bellunese sia stata efficacemente esplicitata e quindi percepita dal ministero della funzione pubblica che ha sancito come un territorio interamente montano come il nostro necessita di un ente di governo sovracomunale ad esso legato.
Un risultato al quale sicuramente pochi credevano, al cui raggiungimento la manifestazione del 24 ottobre è stata importante tant’è che il nostro movimento ne ha aderito attivamente. Decisivo poi è stato il lavoro dei parlamentari bellunesi che hanno agito con determinazione ed efficacia anche grazie alla grande unità dimostrata, una volta tanto, dalla popolazione bellunese.
Il percorso da fare è però ancora molto lungo e sicuramente non facile. Innanzitutto Il ddl approvato dal Governo dovrà essere convertito in legge dal Parlamento e quindi non dobbiamo abbassare la guardia.
Secondariamente il ddl del Governo di fatto trasforma l’ente provincia in un ente di secondo grado e quindi non più eletto direttamente dai cittadini. Le competenze rimangono ridotte e le risorse insufficienti.
Consideriamo quindi fondamentale che la salvezza della Provincia di Belluno sia seguita dal riconoscimento che essa, per poter efficacemente operare, debba essere mantenuta come ente di primo grado alla stregua di Trento e Bolzano, con pari risorse e pari autonomia.
Un obiettivo questo sicuramente ambizioso ma che potrà essere reso concreto solamente se la nostra Provincia sarà in grado di muoversi a livello istituzionale con un’unica rappresentanza politica che possa operare senza divisioni di partito sia a livello regionale che nazionale.
Il momento storico politico è dunque favorevole alla nascita di un movimento provinciale bellunese che sia in grado di esprimere al suo interno i rappresentanti politici da eleggere a Venezia e a Roma e che rappresentino il loro territorio e non già il partito di appartenenza.
Dopo l’approvazione del ddl sul riordino delle Province, Belluno (con Sondrio) ha dimostrato la propria specificità a livello nazionale. E’ da questo riconoscimento – conclude la nota – che dovremo essere bravi a trarne vantaggio in termini di nuove opportunità amministrative ma anche economiche e sociali.