“La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana”. Come scrisse il poeta inglese John Keats. Tuttavia, a chi oggi rivendica particolari meriti per aver salvato la Provincia di Belluno, giova ricordare il voto che diede in Parlamento a sostegno della Spending review, ossia l’impianto normativo volto ad eliminare sprechi e inefficienze, compreso il taglio delle province.
L’onorevole Gianclaudio Bressa (Pd) ed il senatore Maurizio Fistarol (Udc-Svp) votarono a favore dei tagli. Il senatore Gianvittore Vaccari (Lega Nord) e l’onorevole Maurizio Paniz (Pdl) si astennero. Solo l’onorevole Franco Gidoni (Lega Nord) votò contro la Spending reviev.
D’accordo, la politica insegna che in Parlamento vi sono delle alleanze che vanno onorate. Ma qualcuno dovrebbe spiegare all’uomo che cammina per la strada, come mai a Roma si possa affermare un principio, salvo poi rinnegarlo “a testa alta” a Belluno.
Il salvataggio della Provincia oggi appartiene a tutti. E non possiamo che rallegrarcene. Anche perché i politici ci hanno assicurato che esso equivale al mantenimento dei servizi sul territorio che altrimenti sarebbero stati pregiudicati.
Per questo successo, ci sentiamo di ringraziare in particolare il Movimento Bard che ha dato il via alla protesta sulle piazze. E anche il vescovo di Belluno e Feltre che con coraggio ha messo la propria faccia su una questione essenzialmente politica sulla quale avrebbe potuto tranquillamente starsene fuori.
Orbene, sappiamo tutti che il decreto legge con Belluno provincia dovrà essere convertito in legge. E che mezza Italia è in fermento per i tagli (soprattutto quei politici che da gennaio non percepiranno più lo stipendio per l’azzeramento delle giunte provinciali). Sappiamo anche, che il prossimo anno l’Italia avrà un nuovo governo che potrebbe rovesciare tutto quello che oggi è stato detto e fatto.
Ma in questi due mesi almeno, godiamoci il successo nato dalla base e sostenuto da tutte le categorie.
Roberto De Nart