Ho letto l’intervista all’on. Gianclaudio Bressa in merito al riordino delle province ed al suo ruolo nel salvataggio di quella di Belluno.
Non ho nessun motivo per credere che non sia andata come lui afferma e,, pertanto non ho alcuna remora nel ringraziarlo per gli sforzi compiuti.
Credo comunque che il suo compito sia stato facilitato dal grande supporto della popolazione e di tutti i media bellunesi (non dimentichiamoci di loro) alle varie iniziative sorte per il salvataggio della nostra Provincia (in primis quanto organizzato dal comitato sorto “ad hoc””).
Ciò che mi trova in disaccordo con Bressa è eventualmente l’interpretazione che egli o il PD offre all’annunciato referendum leghista per l’Indipendenza della Padania, che viene definito anacronistico.
L’indipendenza del Veneto come quella delle altre componenti regionali del nord (Padania) è quanto di più moderno possa esistere.
Il vento indipendentista soffia perché esistono forti motivazioni politiche, prima ancora che storiche od economiche, che portano alla costituzione di Stati più piccoli e più funzionali (sarà una loro decisione poi se e come unirsi, federarsi o confederarsi una volta raggiunto un nuovo assetto istituzionale).
Di sicuro la, solo presunta, “modernità” del pensiero del PD, di Zanonato e di Bressa, risponde principalmente alla loro necessità di dare l’impressione (ma è unicamente impressione) che qualcosa cambi, pur di salvare la “baracca” Italia.
Paolo Bampo