La Filt Cgil di Belluno, riguardo la vertenza Nis, ritiene necessario precisare come, a seguito dei numerosi incontri delle scorse settimane con Comune, costituenda “Alpe del Nevegal” e Nis, e alla luce degli approfondimenti fatti si sia arrivati ad un possibile accordo che da una parte assicuri un riconoscimento dei diritti vantati dai lavoratori e dall’altra non pregiudichi l’inizio in tempi rapidi dell’attività per la nuova società affittuaria degli impianti.
Come previsto dalle disposizioni normative in materia – spiegano Alessandra Fontana segretaria Generale Filt Cgil di Belluno e Renato Bressan delegato alle società partecipate da parte della Filt Cgil di Belluno – si è infatti convenuto un risarcimento del danno per tutti gli ex dipendenti Nis: per coloro a tempo indeterminato si tratta di un risarcimento per illegittimità del licenziamento mentre, per coloro assunti più volte a termine si tratta di un “equo indennizzo” per l’utilizzo abuisivo di forme contrattuali non proprie. A fronte di tale riconoscimento agli ex dipendenti viene assicurata l’assunzione a termine per un periodo non inferiore a 6 mesi (eventualmente prorogabili nel caso di prosecuzione estiva dell’attività) e il diritto di precedenza per coloro impropriamente deifiniti “stagionali”.
Riteniamo altresì doveroso chiarire come tale risarcimento si sia attestato in una cifra ben inferiore a quanto previsto dalla normativa in materia a fronte di una causa giudiziale e si attesti su un valore assolutamente sostenibile. A fronte delle 8-10 mensilità previste dalla cosiddetta “legge Fornero” infatti, responsabilmente si è deciso di ridurre tale importo tra le 1 e le 2 mensilità nette. “Responsabilmente” si è detto: perché vi sia un riconsocimento della legittimità delle pretese avanzate dai lavoratori e perché queste non vengano strumentalmente utilizzate per addossare eventuali ritardi o inefficienze su lavoratori o sindacato.
Inoltre, consideriamo sia utile che la residua disponibilità economica della NIS venga impiegata per pagare i contributi previdenziali INPS e le imposte IRPEF che da alcuni mesi non vengono versati, visti i rilievi di natura penale cui sono soggetti tali tributi. Per quanto riguarda il mancato pagamento delle liquidazioni e delle indennità sostitutive di preavviso nei licenziamenti, per un valore complessivo di circa 36.000 euro, abbiamo confermato al liquidatore il nostro impegno ad insninuarci nella procedura fallimentare e a far recuperare tali somme ai lavoratori attivando il fondo di garanzia dell’INPS.
Se negli ultimi giorni abbiamo ritenuto giusto, per rispetto dei lavoratori e delle loro famiglie, non alimentare dibattiti che molto spesso poco avevano a che fare col merito – concludono i due dirigenti sindacali – , oggi, questo possibile accordo, abbiamo deciso di renderlo pubblico e di rivendicare da una parte la legittimità del nostro agire e dall’altra il senso di responsabilità che in queste settimane ha sempre guidato la Filt Cgil di Belluno.