Venerdì 12 ottobre alle 19:30 i rappresentanti dei comitati referendari di Feltrino e Agordino si sono incontrati a Canale d’Agordo per discutere l’avanzamento dei vari iter e la nascita di nuovi comitati.
Sono state trattati in particolare le motivazioni e gli obbiettivi dei referendum, legati all’accorpamento alla vicina Treviso, e il decreto salva Italia del 9 aprile, che ci ha portato al commissariamento prolungato. “Impugnare per l’ennesima volta l’art.132 diventa, in questo determinato momento storico, l’unico modo costituzionale democratico per contrattare in Parlamento il mantenimento di Belluno come ente amministrativo separato dalle macroprovince Venete. Sia chiaro che una provincia tale e quale alla presente non ci serve a molto, esigiamo bensì delle deroghe di specificità riconosciute dall’art.15 dello Statuto Regionale. La contemporaneità e l’unitarietà dei referendum ci devono presentare come forza compatta, se dovessero invece diventare motivo di disgregazione tra le comunità meglio non farli”.
I rappresentanti hanno in seguito firmato 2 lettere, destinate all’amministrazione comunale di Feltre con esortazione alla delibera di referendum e alle massime cariche dello Stato con un quadro della drammatica situazione politica vigente e richiesta di mantenimento di Belluno come Provincia montana.