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Arriva la replica del Cda di Gsp dopo lo schiaffo ricevuto dal Consiglio comunale di Belluno. I vertici sotto assedio difendono i dipendenti, che nessuno ha mai criticato. Massaro: se ne vadano subito!

Nell’editoriale di ieri
https://www.bellunopress.it/2011/03/14/bim-gsp-situazione-insostenibile-possibile-commissariamento-il-consiglio-comunale-di-belluno-approva-i-4-punti-chiesti-dallopposizione-fuori-dal-cda-gli-amministratori-dei-medesimi-enti/
avevamo riferito della decisione del consiglio comunale di Belluno per lo più ostile a Bim Gsp. Oggi arriva puntuale la replica dai toni beffardi del Cda della controllata con “l’elenco della spesa” ovvero dei lavori in corso ed effettuati. Con l’accorata difesa dell’azienda e dei suoi dipendenti. Dipendenti, la cui professionalità è sempre stata fuori discussione, e sulla quale del resto nessuno ha mai detto o scritto nulla. Singolare, insomma, tirare in ballo i dipendenti. Che c’entrano loro? Anche perché abbiamo visto molte aziende fallire a causa dei loro dirigenti e dei Cda, mai a causa degli operai e degli impiegati!  «Si scopre letteralmente l’acqua calda – scrive il Cda di Gsp in una nota di precisazione, e c’è senz’altro da credere loro, che di acqua se ne intendono davvero –  chiedendo che ad amministrare Gsp non siano più amministratori pubblici: questo lo prevede già l’articolo 8 del DPR 168 del 2010. Dove sta la novità, quindi?». Alla scadenza dei mandati, infatti, non si potranno eleggere al vertice di società di questo tipo amministratori pubblici: le nomine riguarderanno soggetti che almeno da 3 anni non esercitino ruoli attivi nelle amministrazioni locali. Ma c’è una precisazione del capogruppo Pd in consiglio comunale Jacopo Massaro che dice: “Nella delibera che abbiamo approvato chiediamo che i politici se ne vadano dal CdA non a fine incarico, come spera il CdA stesso, ma subito! Sta proprio in questo la novità. In secondo luogo, se i membri del CdA dicono di lavorare gratis, non capisco proprio cosa li tenga incollati alla sedia: questa reazione isterica non può che lasciare perplessi.Infine ritengo di poter garantire che nessuno ha mai pensato che il buico della BIM-GSP lo abbia fatto un operaio dell’Azienda: non è certo messa in dubbio la professionalità dei lavoratori”. «Vedremo – prosegue il Cda – se questo garantirà effettivamente l’assenza di ruoli politici nei vertici delle società pubbliche. Certo è – prosegue il Cda – che avere amministratori pubblici all’interno di Gsp  in questi anni ha comportato un bel risparmio – oltre 500 mila euro – visto che siamo a stipendio zero!». Però non precisa il comunicato se qualcuno sta a stipendio zero anche nel Cda di altre società, come ad esempio Ascotrade Treviso, la sorella maggiore di cui il Bim è azionista. Il Cda, poi, fa il punto della situazione sugli interventi realizzati nel Comune di Belluno ad oggi: «A fronte di 8.800.000 di euro di lavori da eseguire in 25 anni come indicato dal Piano dell’AATO, GSP ha già avviato, dati alla mano, 4.800.000 euro, ben il 54%, ed in soli 7 anni. Tra le opere più importanti abbiamo l’adeguamento del depuratore di Marisiga (oltre 500.000 euro), dove era indispensabile migliorare il processo depurativo e ridurre il consumo energetico, l’intervento di somma urgenza al Condominio Le Fontane in via Danieli (120.000 euro), dove abbiamo sanato una situazione disastrosa per conto di più soggetti coinvolti, la costruzione del nuovo serbatoio di Roncole (500.000 euro), in esercizio proprio in questi giorni». Conclusi lavori per 2.260.000, avviati 1.300.000, progetti fermi in Comune di Belluno 1.240.000 per un totale di 4.800.000. «Tutelare i lavoratori – conclude la nota –  ed il buon nome della società a fronte di pesanti attacchi o strumentali ‘assalti alla diligenza’ è nostro compito: su questo non abbiamo mancato e non mancheremo di farlo ogni qual volta si ritenga di ledere la professionalità e l’operato nostro, dei dipendenti e della società. Se questo è fare politica, siamo fieri di farla».

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