Radicali di Belluno e Verdi contro il prolungamento dell’autostrada A27. Ma potrebbe essere l’ennesima occasione perduta per l’Europa

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Negli anni ’70 furono i comunisti a battersi contro l’autostrada Venezia-Monaco. E Belluno perse la grande occasione di aprire un corridoio verso il Nord Europa. Oggi, sia pur con motivazioni diverse, sono i Radicali e i Verdi ad opporsi al prolungamento autostradale fino a Macchietto. E l’hanno fatto presentando un preciso documento articolato in 4 punti alla Direzione dei Lavori Pubblici della Regione Veneto.
1) il costo dell’opera che si aggirerà sui 4,5 miliardi di euro ( non 1,2), E’ elevatissimo per costruire 20 chilometri di autostrada ad alto scorrimento che già esiste, la SS51, che avrebbe bisogno solamente di tratti di circonvallazione per bypassare alcuni paesi.
2) l’impatto ambientale sarebbe devastante visto che più della metà della strada verrebbe scavata producendo grandi quantità di materiali da dover smaltire e un’altra significativa parte sarebbe su viadotto.
3) il collegamento della provincia di Belluno con l’Europa potrebbe essere fatto in un modo eco-sostenibile e più moderno tramite una linea ferroviaria fino a Dobbiaco.
4) la contrarietà palesata da molti cittadini residenti nei comuni di passaggio dell’autostrada anche attraverso gruppi e comitati auto-organizzati contrari all’opera, dovrebbe far desistere dall’attuazione della stessa in un periodo quale quello odierno di dissociazione della società civile dalla vita politico-amministrativa del paese, per non creare ulteriori distacchi e tensioni nelle comunità territoriali di montagna già segnate da un graduale spopolamento che rischia di cancellare per sempre tradizioni antiche, sane e importanti alle quali demagogicamente i politici si richiamano per aumentare il loro consenso, ma delle quali si disinteressano in favore della speculazione legate alle infrastrutture e agli appalti pubblici.