La questione legata ai fondi ”congelati” destinati ai comuni di confine è stata al centro del colloquio che nei giorni scorsi si è svolto tra il ministro Giulio Tremonti e il rappresentante delegato di Anci Veneto Gino Pante. Il momento di confronto era stato preceduto da una riunione, avvenuta nella sede Anci, tra Pante e i rappresentanti provinciali Bruno Scalzeri, Stefano Murer e Claudio Melotti. In questa sede, con chiarezza, era stata delineata una situazione di evidenti preoccupazione e criticità. Soprattutto sotto il profilo economico, l’inevitabile riflesso di tale “congelamento” sta avendo delle ricadute notevoli sulle risorse sempre più esigue e compresse dei comuni i quali, spesso non sono più in grado di rispondere appieno ai loro doveri istituzionali, sebbene dal 2007 ad oggi, sia a livello regionale che nazionale, i comuni confinanti con le regioni a statuto speciale del Nord Italia abbiano goduto di un occhio di riguardo particolare da parte del Governo centrale. Per quanto riguarda il fondo Letta-Lanzillotta, la prima trance per l’anno 2007 è già stata erogata, la seconda trance in competenza all’anno 2008 sarebbe pronta per essere erogata (ha già il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni) e la terza e ultima trance per l’anno 2009 è in attesa di disposizioni del ministro dell’Economia e Finanza. La valutazione della documentazione che Pante ha prodotto a sostegno delle posizioni dei comuni di confine è stata consegnata al ministro Tremonti il quale si è impegnato a trasmetterla personalmente al sottosegretario di competenza. Altro punto discusso è stato quello contenuto nelle legge finanziaria dello Stato 2010 sotto il titolo “Riscrizione dei rapporti tra il Governo centrale e le Province Autonome di Trento e Bolzano” laddove, per effetto di tale accordo recita: “lo Stato garantisce alle due Province la continuità della autonomia a condizione che assumano a proprio incarico l’impegno di assicurare flussi finanziari costanti, nella misura annua di 40 milioni di euro ciascuna, finalizzati al riequilibrio socio economico dei comuni confinanti di province contermini” . La preoccupazione – che appare per ora fugata – era che questa voce in Finanziaria non si fosse incagliata nelle disposizioni del Governo a sostegno della manovra di risanamento dei conti pubblici.