Nel nostro Paese, ci sono 8 milioni di poveri, concentrati, soprattutto, al Sud. Di questi, circa 3 milioni sono “i poveri tra i poveri”: non possono permettersi neppure beni e servizi essenziali (dati Istat). Il Censis afferma che una famiglia su quattro arriva a stento a fine mese. I posti di lavoro sacrificati alla crisi sono intorno a 600.000 ed a questi si aggiungono quelli che lavorano a regime ridotto. A ottobre 2009, il tasso di disoccupazione ha raggiunto l’8,2 %, senza contare i cassintegrati. Con questi la disoccupazione arriverebbe al 10,2%. La crisi, forse, è finita per gli operatori finanziari, ma non per le famiglie che fanno ancor più fatica ad arrivare a fine mese, o a pagare le rate del mutuo e le bollette di luce e gas. Nonostante tutto ciò, la finanziaria 2010 non rivolge attenzione nè alle famiglie, né ai giovani lavoratori (precari), che sono un forte aumento, né alla scuola, né agli studenti, nonostante si affermi continuamente la centralità che essi hanno per lo sviluppo del paese e non si preoccupa nemmeno della situazione amministrativa di tanti comuni ridotti, per mancanza di risorse, a non riuscire a garantire in modo efficace i servizi ai cittadini.
Addirittura con la privatizzazione del contratto di lavoro viene esclusa alla giurisdizione ordinaria la tutela dei diritti dei lavoratori e vengono promossi contratti individuali con l’impresa che non possono che penalizzare la parte più debole e ledere libertà e dignità del lavoratore.
Secondo i dati 2008 diffusi dall’agenzia delle entrate, nel nostro paese ci sono 11 milioni di persone che non superano il reddito di 7500 Euro lordi l’anno e quasi 10 milioni restano sotto i 15000 Euro lordi l’anno: il 25% dei contribuenti ha dichiarato 1250 Euro lordi mese o di meno.
Solo 76.000 hanno denunciato reddito lordo maggiore di 200.000 Euro.
Con lo scudo fiscale del 2009 (il terzo dopo quello del 2001 e del 2003), sono rientrati 120 miliardi di Euro dall’estero.
Siccome i redditi da salario non possono sfuggire al fisco, significa che la gran parte dell’evasione evasione va attribuita al popolo delle partite IVA, delle libere professioni e dell’imprenditoria. La commissione europea, nel suo ultimo rapporto afferma che l’Italia è il solo dei paesi ad alta tassazione che ha visto aumentare la sua pressione fiscale rispetto al 2000. Ma se chi guadagna di più porta i capitali all’estero e ogni tre anni li ricicla con lo scudo o il condono è evidente che le persone con lavoro dipendente, che guadagnano meno, pagano sempre più tasse per mantenere ospedali, trasporti, enti pubblici, scuole, politici, ……. Le nuove tasse ci sono: 500 euro per la regolarizzazione delle badanti, che pesa sulle famiglie e sugli anziani, i 200 Euro richiesti agli immigrati per poter ottenere il permesso di cittadinanza. Al resto provvede la “legalizzazione” dell’evasione, premiata con un bel condono di Stato. La privatizzazione e mercificazione dell’acqua sottrae ogni controllo ai cittadini e lo consegna a società per azioni. In 120 mesi (81 di governo Berlusconi, Lega e AN), nonostante le ripetute promesse e slogan si constata un aumento della pressione fiscale verso le famiglie, nessun sgravio fiscale per le piccole imprese e l’impoverimento delle pubbliche amministrazioni locali.
Circolo PD di Cavarzano